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«La Regione pronta a sottoscrivere il protocollo per la candidatura di Viterbo a capitale europea della cultura». L’annuncio di Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana, non avrebbe potuto avere uditorio più ideale. Il consigliere regionale infatti ha anticipato la notizia, specificando che «il protocollo sarà siglato la prossima settimana», durante la giornata di apertura del Festival Economia della cultura che si sta tenendo a Viterbo, presso la sala Regia di Palazzo dei Priori. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, si protrarrà sino a domenica 23 novembre con un programma intenso di tavole rotonde e panel dedicati all'aspetto imprenditoriale ed economico delle varie declinazioni della cultura: cinema, editoria, turismo, arte e nuove tecnologie. Ieri la giornata di esordio del Festival è stata caratterizzata da assenze eccellenti. Per una serie di cogenti impegni istituzionali, non hanno potuto partecipare il ministro della Cultura Alessandro Giuli, la vicepresidente dell’Europarlamento Antonella Sberna - che ha inviato il suo saluto agli intervenuti tramite un video messaggio - e il presidente della commissione Ambiente e Territorio alla Camera Mauro Rotelli. Sia il parlamentare che l’eurodeputata interverranno oggi ai lavori in qualità di relatori in due focus distinti. «Inizia una tre giorni in cui si alternano protagonisti istituzionali, dell’imprenditoria, della cultura e del mondo accademico per ragionare sulle strategie da attuare per la progettazione culturale e sulle nuove professioni per lo sviluppo futuro dell’imprenditorialità culturale» ha dichiarato Francesco Marcolini presidente Lazio Innova, nel dare inizio ai lavori. Entusiasta il saluto del vicesindaco, e assessore alla Cultura, Alfonso Antoniozzi perché «da operatore culturale noto che finalmente c’è una percezione diversa della cultura in Italia. Una filiera lunga, quella della cultura, che provoca un indotto economico a cascata». «Una città che produce cultura diventa ricca, sia in termini economici che sociali, la cultura muove l’economia soprattutto in Paese come l’Italia che vanta un importante patrimonio culturale, storico e artistico». Antoniozzi si è detto felice per la scelta di tenere anche la seconda edizione del festival a Viterbo, felice che «la Regione continui a scegliere la nostra città per la promozione culturale, perché sostenere la cultura significa sostenere la crescita di Viterbo». Ha però rimarcato che per una crescita significativa qualcosa manca: «l’investimento da parte del mondo imprenditoriale». E il consigliere regionale Sabatini gli fa eco, evidenziando quanto sia importante che «soggetti che rappresentano il mondo dell’imprenditoria siano presenti a questa iniziativa. Un Festival che ha un’impronta a caratura nazionale e internazionale. Oggi il connubio economia-cultura, a differenza del passato, non crea più imbarazzo. E lo testimonia anche l’avere come media partner Il Sole 24ore». Poi l’annuncio, particolarmente atteso da Antoniozzi e dalla città: «La prossima settimana è quella decisiva per l’ufficializzazione della candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura: la Regione sottoscrive il protocollo». Una buona notizia a cui si aggiunge anche quella del bando regionale, che cuba complessivamente 3,5 milioni di euro - una parte sostanziale è destinata a Viterbo - finalizzato al recupero e alla messa a sistema dei luoghi della cultura come teatri e cinema. «La cultura, spesso considerata un concetto astratto, è invece reale, è parte della vita di tutti i giorni. È alla base della conoscenza, è economia» ha ribadito Simona Renata Baldassarre, assessore regionale alla Cultura. Un’economia da 112 miliardi di euro per il Paese e che nel Lazio «vale il 15% e l’opportunità di creare mezzo milione di posti di lavoro». «Un sistema che unisce innovazione e bellezza, sviluppo e memoria perché la cultura non è solo ciò che siamo ma quello che possiamo diventare» ha concluso. In platea una significativa presenza dei vertici delle associazioni datoriali, tra cui Federlazio, Federalberghi, Confesercenti e le massime autorità civili e militari.



