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LADISPOLI – «Un nuovo autovelox al chilometro 36». Tornano a farsi sentire i cittadini pronti ad invocare delle contromisure per impedire nuovi incidenti sull’Aurelia. È stata un’estate drammatica, con tre schianti mortali soltanto nel mese di agosto. In particolare, una tragedia si è consumata proprio sul rettilineo della statale tra Olmetto Monteroni e Palo Laziale con la scomparsa della 36enne Gioia Fioravanti. In passato però si erano verificati tanti altri tra incidenti e tamponamenti. Il comitato di zona in questi anni si è battuto per far realizzare una rotatoria o quanto meno una corsia di decelerazione, ma senza successo nonostante le sollecitazioni ad Anas e anche al comune di Ladispoli per farsi portavoce delle criticità. Tuttavia la petizione per il velox è partita dal movimento Noi moderati che sarà presentata ai dirigenti dell’Anas, ente competente per la strada statale. Il promotore dell’iniziativa è Roberto Polidori. Da Cerveteri a Torrimpietra, comune di Fiumicino, sono ben 10 i dispositivi in 20 chilometri, di media quindi uno ogni due, pronti a multare gli automobilisti indisciplinati che non rispettano il codice della strada. Gli incidenti ormai avvengono con una certa frequenza lontani dagli occhi elettronici. Spesso però gli automobilisti continuano ad attraversare la doppia striscia continua per raggiungere i distributori di benzina o gli incroci per imboccare le stradine agricole. Un esempio su tutti è l’entrata di Olmetto Monteroni. Occorrono dunque provvedimenti drastici e restrittivi per tutelare l’incolumità pubblica per colpa soprattutto di quegli automobilisti che se ne infischiano delle normative legate al codice della strada. «Un nuovo velox – sostiene Biagio Camicia, presidente dell’associazione Consumatori Italiani Più Forti Ladispoli-Cerveteri - potrebbe non essere la soluzione a tutti gli incidenti, servono nuove segnaletiche, prevenzione e maggiori controlli. Una rete stradale sicura parte sempre dagli investimenti strutturali. In estate anche i sindaci del nostro litorale si sono fatti avanti per invocare soluzioni legate alla sicurezza».
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