PHOTO
LADISPOLI – Gli operatori socio-sanitari in protesta sotto la sede della Regione Lazio. Si sentono traditi, di fatto «assunti ma abbandonati». E per questo hanno fatto sentire la loro voce per polemizzare contro il cosiddetto “Concorsone”. Dopo aver superato le visite di idoneità e completato tutte le pratiche per l’assunzione, nei fatti si sono ritrovati bloccati e senza un impiego effettivo. Sono circa un centinaio gli oss coinvolti, risultati vincitori del concorso regionale bandito dal Policlinico Tor Vergata. Personale qualificato da Civitavecchia a Ladispoli, Cerveteri e anche Bracciano, decine e decine di persone coinvolte. Lo scorso 14 aprile erano stati convocati per l’assunzione da parte della struttura ospedaliera, ma la procedura è stata successivamente congelata a causa di un ricorso. In questa situazione ci sono molti operatori che si erano già licenziati dai precedenti impieghi, e ora si ritrovano senza stipendio, in una situazione davvero drammatica per oltre cento famiglie. «Alcuni – è quanto emerge dai racconti - avevano lasciato la provincia per trasferirsi a Roma in affitto, confidando in un lavoro stabile nella Capitale». Intanto, il grande concorso per 485 operatori socio-sanitari continua a fare i conti con rallentamenti e complicazioni. «Solo a gennaio scorso, ben due mesi dopo l’approvazione della graduatoria da parte della Regione – prosegue un altro operatore - si è conclusa la verifica dei requisiti di ammissione e la valutazione dei titoli. La commissione ha dovuto riammettere 213 candidati, confermare l’esclusione per altri 104 e riformulare la graduatoria di merito inizialmente stilata a novembre, che era stata contestata da numerosi partecipanti». Cresce intanto anche il timore che la graduatoria possa scadere prima che tutti i posti vengano effettivamente coperti, vanificando l’esito di un concorso pubblico sostenuto con risorse economiche dello Stato e della Regione. Le tempistiche per completare le assunzioni sono stimate in almeno 60 giorni: tempi lunghissimi, considerando che il concorso è stato bandito a settembre 2023. Un’attesa che ha costretto molte aziende sanitarie a prorogare gli appalti con le cooperative che forniscono operatori. È il caso della stessa Tor Vergata, e di altre Asl, Rm4 inclusa, che dal 2015 si affidano a cooperative per la gestione delle attività ausiliarie ai servizi sanitari. L’appalto è stato nuovamente prorogato, con una spesa prevista in aumento, in attesa della conclusione delle assunzioni previste dal concorso. «L'auspicio è che le Asl assumano direttamente gli operatori socio-sanitari vincitori del concorso, senza continuare a ricorrere a personale esterno».
©RIPRODUZIONE RISERVATA