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L’associazione “L’altra parte del guinzaglio” scrive al Comune e alla polizia locale dopo l’ultima aggressione di un pitbull in centro storico che ucciso in cane di piccola taglia. L’associazione chiede più controlli e l’apertura di un tavolo per affrontare il tema della sicurezza per chi è passeggio con il proprio cane. “L’episodio, accaduto in pieno centro e in una zona frequentata - scrive - ha profondamente colpito la cittadinanza e riportato alla luce un problema che da troppo tempo viene ignorato: l’assenza di un controllo reale sulla corretta gestione degli animali potenzialmente pericolosi. Secondo numerose testimonianze, l’animale responsabile dell’aggressione sarebbe già noto per comportamenti aggressivi e per una gestione poco attenta. Eppure nulla è stato fatto per prevenire l’inevitabile. È inaccettabile continuare a parlare di fatalità di fronte a situazioni ampiamente prevedibili. L’associazione L’Altra Parte del Guinzaglio, da anni impegnata sul territorio nazionale per promuovere la custodia consapevole degli animali e la convivenza urbana sicura, chiede ufficialmente l’apertura di un tavolo di confronto con l’amministrazione comunale, la polizia locale e i servizi veterinari dell’Asl. L’obiettivo è lavorare insieme per: rafforzare i controlli sulle custodie inadeguate; applicare con rigore le regole su guinzaglio e museruola; avviare percorsi formativi per i proprietari di cani con caratteristiche fisiche e comportamentali impegnative; regolamentare le cucciolate amatoriali; incentivare la registrazione in anagrafe canina e la sterilizzazione e promuovere campagne di educazione civica e responsabilità diffusa. Non chiediamo provvedimenti d’urgenza dettati dall’emozione, ma un piano di prevenzione strutturato, condiviso e duraturo, in grado di garantire sicurezza pubblica e tutela animale allo stesso tempo. La responsabilità di ciò che è accaduto non è dell’animale, ma della cattiva gestione da parte dell’essere umano. Ed è proprio da qui che vogliamo ripartire, offrendo la nostra esperienza e disponibilità a collaborare in modo costruttivo. Siamo convinti che un’azione condivisa tra istituzioni, cittadini e realtà associative sia l’unica via per affrontare un problema che non è più marginale né eccezionale. È tempo di agire con serietà - conclude l’associazione - prima che accadano fatti ancor più gravi”.