TOLFA - A Tolfa bagarre in Consiglio: il Pd protesta contro il “no” alla bandiera palestinese sul palazzo comunale. È stata una seduta infuocata quella del Consiglio Comunale svoltasi mercoledì sera a Tolfa.

A scatenare la tensione è stata la mozione presentata dal gruppo consiliare del Partito Democratico, che chiedeva un gesto simbolico: esporre la bandiera della Palestina sulla facciata del palazzo comunale, come atto di solidarietà verso un popolo – si legge nel documento – “che non è coinvolto in una guerra ma viene massacrato quotidianamente, nel silenzio generale e con la complicità della comunità internazionale, in particolare del governo italiano”.

Ma la risposta della maggioranza, secondo quanto denunciato dagli esponenti del PD, sarebbe stata tutt’altro che lineare o istituzionalmente solida.

“Abbiamo assistito a uno spettacolo imbarazzante”, attacca il gruppo di opposizione: “Invece di esprimere una posizione chiara, la maggioranza ha prima tentato la strada dell’astensione, dimostrando però di non conoscere nemmeno il regolamento: se tutti si astengono, la mozione passa comunque. A quel punto, è iniziato il teatrino”.

Secondo la ricostruzione fornita dal PD: “Tra sguardi smarriti e consultazioni affrettate, la sindaca avrebbe tentato di orientare in extremis i propri consiglieri, «come una maestra alle prese con una classe impreparata. È stato come assistere a una recita scolastica”. A far discutere, oltre al voto contrario della maggioranza, è stata anche la motivazione ufficiale: “secondo la sindaca e i consiglieri di maggioranza - proseguono dal Pd - l’esposizione della bandiera palestinese non sarebbe opportuna, poiché gli edifici pubblici non devono diventare portatori di simboli politici o di parte e perché ci sono tante guerre nel mondo: non si può mettere una bandiera per ciascuna”.

Ma il Partito Democratico non ci sta e denuncia un evidente doppio standard. “Quando si trattava dell’Ucraina, le cose andavano benissimo: bandiera issata sulla Rocca e proiezione del tricolore ucraino sulla facciata del Municipio. Lì vi sentivate fieri e internazionali. Con la Palestina, invece, vi rifugiate dietro la neutralità e l’argomento della ‘coerenza istituzionale’ che dimenticate quando vi fa comodo”.

Particolarmente duri anche gli attacchi del Pd ai singoli consiglieri. Nel mirino l’assessore Tagliani (Forza Italia), accusato di “seguire pedissequamente la linea del partito nazionale: prima si è astenuto e poi ha votato contro. Il suo partito ha scoperto la parola ‘Palestina’ da tre giorni, e lui lo segue come un disco rotto”. Stessa dinamica per il consigliere Mura, che ( secondo la nota dell’opposizione) avrebbe “mostrato incoerenza tra il proprio ruolo istituzionale e l’attivismo manifestato nella vita privata.

È lo stesso che pubblica foto con bandiere palestinesi allo stadio e poi in aula dimentica di essere dalla parte di quel popolo”. L’opposizione conclude con una riflessione amara sulla postura politica della maggioranza. “Non hanno il coraggio di schierarsi quando la scelta è scomoda, oppure sono semplicemente prevenuti verso tutto ciò che propone la minoranza - proseguono dal Pd - in ogni caso, dimostrano una pericolosa miscela di impreparazione e incoerenza”.

Il dibattito, acceso e polemico, riaccende una questione che va ben oltre i confini comunali, toccando corde delicate della politica internazionale e del ruolo delle istituzioni locali nella solidarietà globale.

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