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Dehors, la terza commissione approva il nuovo regolamento. Ieri la seconda riunione, convocata per completare la disamina dei 17 articoli, dei relativi commi e dei tre allegati iniziata a fine ottobre, si è conclusa con il via libera al documento. Nella precedente assemblea erano stati approvati i primi sei articoli incentrati sulle regole prevalentemente di carattere autorizzatorio, tra cui i tempi di permanenza delle installazioni esterne all’attività commerciale, le misure fissate per gli ingombri, l’omogeneità della tipologia di arredi. E, nell’ottica di dare una visione d’insieme decorosa degli spazi cittadini, nel regolamento si punta a invogliare i bar e i ristoranti tramite la premialità del 30% per 3 anni. Misura che sarà applicata qualora le attività, che insistono nella stessa area, presentino un progetto unitario e armonico relativo ai dehors che intendono installare. Tempistiche diverse sono previste per quanto concerne la durata delle concessioni per l’occupazione del suolo pubblico. Nel caso di installazioni permanenti la richiesta di autorizzazione non può essere inferiore a un anno e per un massimo di sette anni, mentre per le stagionali o temporanee non si possono superare i 270 giorni in un anno, anche in questo caso per un periodo massimo di sette anni. Negli articoli sottoposti ieri al vaglio dei componenti della commissione l’attenzione è stata maggiormente focalizzata su ingombri e altezze degli arredi - ombrelloni, tende, pedane -, sulla manutenzione delle installazioni esterne a cui è tenuto l’esercente nel rispetto del progetto originale. L’operatore economico inoltre dovrà provvedere, qualora si verifichino danni al suolo pubblico derivanti dall'installazione esterna, al ripristino a proprie spese. Alla voce sanzioni sono previste multe da 25 a 500 euro in caso di occupazione abusiva di suolo dovuta a sforamento delle dimensioni di ingombro riportate nel progetto depositato in Comune. Infine tra i motivi che possono comportare il rischio di revoca o sospensione dell'autorizzazione, oltre al disturbo della quiete pubblica, anche qualora i manufatti non rispettino le regole di decoro inizialmente fissate. Dopo l’ok di ieri, l’iter per l’approvazione del nuovo regolamento prevede ora il passaggio in prima commissione e infine l’approdo in consiglio comunale per il varo definitivo. La commissione Urbanistica ha anche approvato la delibera relativa all’individuazione delle aree e la determinazione dei prezzi di cessione in proprietà o in diritto di superficie delle stesse, a valere sul bilancio di previsione 2026. In realtà si tratta di un adeguamento Istat, consistente in un aumento che si aggira attorno a 1 euro per metro cubo di ogni singolo lotto, che interessa le aree di edificazione comprese nelle nuove zone Peep in località Acquabianca, Sbarri, Ponte dell’Elce, Santa Barbara e Pilastro-Riello.



