Massimo Grazini è il presidente del nuovo collegio dei Revisori.

Un’elezione che ha spaccato il parlamentino di Palazzo dei Priori, con l’opposizione che in fase di voto è uscita dall’aula.

Un incarico di garanzia che, a causa della delibera in cui il nome era stato inserito prima della votazione del parlamentino di Palazzo dei Priori, è stato particolarmente contrastato. Non sul nome in sé, Grazini professionista stimato era già componente del precedente collegio dei Revisori dei conti, ma per la “distrazione” contenuta nel documento fortemente contestato dalla minoranza che l’ha letto come se fosse già stato tutto deciso, bypassando quindi il ruolo del consiglio.

Oltre a ribadire queste critiche, già espresse in commissione, ieri in aula l’opposizione ne ha sollevate altre. Iniziando dalla mancanza dei curricula della rosa dei candidati a presidente, rimarcata dal consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Achilli: «Su che base votiamo? Non c’è trasparenza in questa votazione».

Gli ha fatto eco, in maniera più secca, il capogruppo Pd Alvaro Ricci che, come premessa al giudizio sulla delibera, ha affermato: «Lei sindaca presiede l’ufficio complicazioni affari semplici» per poi sbottare «È una delibera fatta con grandissima superficialità, non c’è possibilità di valutazione dei candidati. Si va a ratificare una scelta che non è stata proposta dalla maggioranza né della minoranza».

Stesso tenore per il duro intervento di Letizia Chiatti del gruppo misto: «Una delibera con il nome del presidente già inserito prima che venga votato dal consiglio, è la dimostrazione di come si muove questa amministrazione». In virtù del fatto che nessuno si è assunto pubblicamente l’onere di aver fatto il nome di Grazini come candidato, Andrea Micci della Lega lancia una sorta di sfida: «Se nessuno lo ha proposto, allora dalla votazione uscirà un altro nome. Altrimenti ammettete che avete fatto una riunione di maggioranza e scelto quel nome, invece siamo di fronte all’ennesima presa per i fondelli. Vedremo se sarà un mero errore materiale che sulla delibera ci fosse già il nome».

Il meloniano Achilli per dirimere la questione propone alla sindaca di ritirare la delibera «nata male e fare una manifestazione di interesse. Così si potranno conoscere i curricula di chi si candida e valutare».

La replica alla minoranza arriva dalla capogruppo di maggioranza Melania Perazzini: «È un nome, condiviso, proposto dalla maggioranza. Noi siamo un gruppo coeso. Se interessati, potevate cercare il curriculum su internet». «Forse - riconosce - abbiamo peccato nel non averlo condiviso con l’opposizione». Compare in aula l’urna, in cui i consiglieri uno alla volta depositano la scheda con il nome del presidente, ma “scompaiono” gli esponenti della minoranza che escono. Restano in aula i quattro rappresentanti del Pd che però non ritirano la scheda.

Fuori Chiatti e Bruzziches del gruppo misto, Andrea Micci della Lega, Giulio Marini di Fi-Udc-Fondazione, Laura Allegrini e Matteo Achilli di Fratelli d’Italia.

Il meloniano Gianluca Grancini, nominato scrutatore, resta in aula ma non ritira la scheda.

L’esito del voto - espresso solo dalla maggioranza - riserva però una sorpresa. Tra le 19 schede depositate nell’urna ne spicca una bianca. Quando si passa all’approvazione della delibera, Ugo Poggi di Io Apro - Rinascimento si astiene facendosi quindi identificare come il “franco tiratore” autore della scheda bianca.

Quindi la “maggioranza, gruppo coeso” a cui si riferiva Perazzini è quella di Viterbo 2020. Con 18 voti favorevoli Massimo Grazini è il nuovo presidente dei Revisori dei conti.

Nel corso della seduta sono stati approvati: l’acquisizione di un terreno privato concesso a titolo gratuito per il collegamento tra viale Diaz e le Fortezze, l’appendice al regolamento di contabilità relativa alla tempestività dei pagamenti della pubblica amministrazione e il riconoscimento del debito fuori bilancio da 6200 euro per incidente stradale a seguito di sentenza esecutiva del giudice di pace.

«Sentenza contro cui il Comune proporrà appello» ha annunciato la sindaca Chiara Frontini. Rinviata per la seconda volta la mozione di parte dell’opposizione sulla situazione in cui versa Palazzo Calabresi.