L’alta affluenza dei votanti, registrata ieri alle urne di Palazzo Gentili, testimonia l’importanza di cui le forze politiche hanno investito la competizione che porterà alla formazione della nuova maggioranza in consiglio provinciale. Già alla prima rilevazione, quella delle ore 12, 360 amministratori, quasi la metà dei 748 aventi diritto, pari al 48,13%, avevano già espresso la propria preferenza depositando la scheda nelle urne. Alle 17 il dato dell’affluenza ha toccato l’81%, 610 gli elettori - tra sindaci e amministratori - che sono accorsi ai seggi di via Saffi. Alle ore 20, ora di chiusura, si è registrata una percentuale altissima, il 93,6%, in 700 su 748 hanno risposto alla chiamata al voto.

Oggi, attesi in mattinata i risultati delle urne di Palazzo Gentili - lo spoglio delle schede è iniziato alle 8,30 -, è la giornata in cui si capirà se l’asse Forza Italia-Pd che negli ultimi anni ha governato la Provincia resterà in sella, magari con il sostegno dei civici della sindaca Frontini, o se si delineeranno equilibri politici diversi. Se la maggior parte dei cittadini era poco o nulla interessata o informata su queste elezioni “fantasma”, “a circuito chiuso” in quanto ad uso e consumo esclusivo della politica, le forze partitiche invece le hanno vissute anche con qualche fibrillazione. Soprattutto alcuni partiti del centrodestra, vedi Fratelli d'Italia che non ha mai digerito quella sorta di “campo largo” trasversale adottato dagli azzurri in Provincia. Un nuovo modo di intendere la politica sui territori che sembra essere nel Lazio la stella polare per Forza Italia, visione che è stata benedetta e sostenuta dal segretario regionale Fazzone nell’incontro a Viterbo, in occasione della presentazione della lista. Un “campo largo” trasversale poco gradito anche a quella parte di sinistra che fa riferimento a Rifondazione comunista, i cui consiglieri eletti nella Tuscia - stigmatizzando pure il fatto che «un ente così importante sia votato solamente da pochi» - hanno deciso di disertare i seggi. L’esito delle Provinciali, e la maggioranza che da esse scaturirà, inoltre assume particolare interesse perché potrebbe fornire il polso in vista di possibili coalizioni, alleanze o intese da mettere in campo per la competizione elettorale di giugno, quando 25 Comuni della Tuscia andranno al rinnovo degli organi amministrativi. E ieri, per avere una panoramica sull’affluenza e forse verificare chi si recava a votare, davanti a Palazzo Gentili si sono visti Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia, Enrico Panunzi, vice presidente del consiglio regionale, Alessandro Mazzoli del Pd e Umberto Fusco di Forza Italia, oltre ai coordinatori provinciali dei partiti. Una curiosità: la giornata elettorale di ieri ha fatto rivivere i fasti passati di via Saffi. Dopo la desertificazione che da anni ormai ha aggredito la strada, prima considerata la naturale estensione della passeggiata al Corso - altra abitudine viterbese quasi finita in soffitta - ieri la via è stata rivitalizzata da una massiccia frequentazione di persone provenienti dall'intera provincia. Grazie alle elezioni, per un giorno via Saffi è tornata ad essere viva.