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Un logo per brandizzare una delle tante identità che può vantare Viterbo a livello turistico. Nasce così il marchio Viterbo città termale, già depositato in Camera di commercio, presentato ieri nella sala d’Ercole di Palazzo dei Priori. Logo che di fatto diventa l’effige simbolo di «un percorso avviato un anno fa dall’ex assessore Franco. Abbiamo pensato ci fosse la necessità di targetizzare Viterbo con un brand identitario della sua vocazione termale. Perché la città ha tante identità sotto il profilo turistico: Viterbo è medievale, è la Macchina di Santa Rosa, è città dei Papi, ma è anche e soprattutto città termale».
Un’identità che diventa brand riconoscibile per attivare un marketing condiviso «che possa adattarsi alle singole realtà che operano nel settore del termalismo». Il marchio è una tappa di un piano di marketing del territorio di più ampio respiro in cui si innestano le trasferte di carattere promozionale, come quella a Miami e da oggi a Budapest, per raccontare Viterbo, il territorio e il suo patrimonio termale. «Da domani (oggi ndr.) saremo a Budapest con una delegazione per partecipare per la prima volta al congresso internazionale delle città termali» dichiara la prima cittadina. Tre giorni, che vedono la presenza delle realtà associate Ehtta che raggruppa il gotha delle città storiche termali d’Europa, tra cui Viterbo, in cui sarà possibile «presentare il territorio e la città in modalità B2B a oltre 50 selezionate realtà del turismo termale. Ogni operatore poi si presenterà anche singolarmente».
La delegazione, composta dalla sindaca, da una persona dello staff e da tre imprenditori del settore - Tiziana Governatori per Hotel Salus Terme, un delegato di Fabio Belli per TusciaTerme e Fernando Barberini per Therma Oasi -, a Budapest illustrerà anche alcune proposte di pacchetti turistici: dai giornalieri ai soggiorni da 3 e 7 giorni. E nel corso del congresso è previsto anche un summit dei sindaci delle città termali per la firma di una dichiarazione, articolata in 7 punti, che impegna i sottoscrittori a promuovere e declinare i vari aspetti del turismo termale.
La sindaca Frontini poi rivendica l’importanza di partecipare a eventi internazionali: «Se Viterbo decuplica il trend nazionale sul turismo è frutto degli investimenti fatti anche all’estero». A illustrare la genesi del logo Simone Iocco, direzione artistica, e Daniele Muzzi, realizzatore, dell'agenzia Majakovskij Comunicazione. Per Iocco l’obiettivo da raggiungere con il marchio è «raccontare Viterbo, rafforzandone l’immagine». Così Muzzi è partito dallo stemma cittadino per poi evolvere i vari elementi in chiave termale. «La palma, simbolo di Viterbo, si trasforma in un getto d’acqua icona delle terme. Il leone assume tratti più moderni, la criniera diventa un puntatore e la coda una goccia d’acqua. La corona riprende il tema di tante piccole fontane termali che comunicano tra loro».
Uno scudetto che, insieme a una successiva campagna pubblicitaria su Roma, deve raccontare e presentare Viterbo all’esterno. Il marchio, come spiegato dalla prima cittadina, è una tappa di un percorso condiviso in cui è fondamentale per ottenere risultati il ruolo degli stabilimenti termali privati che hanno deciso di sedere tutti insieme a un tavolo, coordinato dall’amministrazione, per mettere in campo progettualità comuni. «Per continuare a crescere nel territorio e soprattutto insieme» evidenzia Tiziana Governatori rimarcando: «Noi non facciamo squadra, siamo squadra. Con l’obiettivo di creare un’identità per comunicare che Viterbo è città termale». Fabio Belli di TusciaTerme, struttura inaugurata a marzo dello scorso anno, esorta a puntare anche sul “giacimento” di utenza - 50 milioni di turisti nel 2024 - rappresentato da Roma per far conoscere «una ricchezza naturale quasi unica in Italia». E Fernando Barberini di Therma Oasi ribadisce la volontà di «creare un progetto di marketing insieme agli altri operatori amplificato dalla sinergia con l’amministrazione comunale».
Progetto che non vede la presenza delle Terme dei Papi. A chiarire tale circostanza la sindaca Frontini che dichiara: «Terme dei Papi non è assente. Fa parte del tavolo di coordinamento promosso dal Comune, ha partecipato a diverse riunioni è stata assente solo alle ultime due. Abbiamo comunque predisposto il materiale a livello grafico anche per loro, se dovessero decidere di partecipare saranno inseriti».
Focalizzandosi poi di nuovo sul progetto, afferma: «È il punto di partenza per una nuova strategia di promozione territoriale» e con orgoglio conclude: «A livello di qualità dell’acqua e delle strutture non abbiamo nulla da invidiare a stazioni termali più note». Presenti alla conferenza anche il consigliere delegato alle Attività produttive Marco Nunzi e la dirigente Ilaria Guancini. In sala gli assessori Elena Angiani e Giancarlo Martinengo e gli operatori delle terme del Bagnaccio e di Monte Jugo.