Via il capolinea unico e un sistema di 5 linee di autobus urbani, con altrettanti capolinea, che passino tutti dal centro storico e con frequenza continuativa permettendo agli utenti di avere un mezzo ogni 5-10 minuti. Al tempo stesso zona a traffico limitato generale per il centro storico, cambiamento globale della viabilità a piazzale Gramsci privilegiando il trasporto pubblico urbano ed extraurbano e i pedoni, spostamento progressivo dei parcheggi verso l’anello esterno alle mura. Sono i punti più importanti venuti fuori dalla presentazione Piano urbano della mobilità sostenibile ieri pomeriggio presso lo Spazio attivo Lazio Innova di Valle Faul. Il tutto realizzabile con fondi comunali e con quelli strategici oggi esistenti. All’incontro erano presenti tra gli altri la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, l’assessore alla qualità degli spazi urbani Emanuele Aronne, promotore del Pums; i rappresentanti della Tps Pro Srl (società cui è stato affidato lo studio tecnico strategico del Pums) e gran parte della giunta comunale, il comandante della polizia locale Mauro Vinciotti, imprenditori, professionisti, portatori d’interesse e cittadini. Punto centrale dell’incontro è stato quello di disincentivare nettamente l’uso del mezzo privato, tra i più alti in Italia a Viterbo, mediante il rafforzamento di sistemi alternativi di viabilità rendendoli più efficienti e razionali. Il traffico scolastico, invece, da rivedere secondo il modello della “Strada scolastica”, chiudendo momentaneamente il traffico intorno alle scuole subito prima dell’ingresso degli studenti e poco dopo la loro uscita. La sindaca Frontini ha detto che «il Pums cerca di mettere insieme tutto ciò che gira intorno alla viabilità. Tra questi interventi anche il risanamento della società dei trasporti pubblici Francigena per tornare ad avere un servizio urbano gestito in house, il bikesharing e altri interventi strategici. Otto lamentele su dieci dei viterbesi riguardano la macchina». L’assessore Aronne ha detto che « c’è un po’ di confusione tra mobilità e viabilità: oggi parliamo di mobilità e utilizzo della macchina nel traffico. La mobilità s’integra nell’urbanistica. Siamo partiti da uno zero assoluto, non c’era uno storico, questo è un piano che ha un orizzonte di 10 anni. È stato fatto un monitoraggio sui parcheggi esistenti, a pagamento, liberi e perfino quelli abusivi. Quando si parla di programmazione bisogna anche avere un programma a medio e lungo termine. È uscita una prima ipotesi progettuale, da dove si parte, sintesi dell’analisi e dall’esperienza di Tps Pro srl». Laura Montioni della Tps Pro ha illustrato gli esiti del lavoro sul Pums. «Questo è un piano che segue una valutazione ambientale strategica - ha detto - poi c’è l’adozione e un ulteriore successivo momento di confronto con le osservazioni. La mobilità di Viterbo è stata analizzata per la mobilità collettiva, la mobilità attiva, la mobilità privata, mobilità e rigenerazione urbana e innovazione urbana. Sul tema della mobilità collettiva è stato studiato un nuovo set di linee diffuse di bus pubblici urbani che partono dalle periferie e vanno verso il centro storico. Abbiamo ridisegnato e ricucito, poi, la pista ciclabile per percorrerla senza interruzioni».

Forti innovazioni anche per gli altri punti. «Sulla viabilità privata sono previsti interventi stradali su snodi critici e nuova regolamentazione sulle aree e i sensi unici». Tema parcheggi. «È stata fatta una prima mappatura dei parcheggi esistenti – ha detto ancora Montioni - per capire il livello di saturazione: il centro storico è quello con la maggiore pressione per la domanda di parcheggio. In alcuni momenti della giornata il tasso di saturazione è del cento per cento. I parcheggi a cintura del centro storico sono sotto utilizzati, con tasso di occupazione inferiore al 70 per cento. Non è una mancanza infrastrutturale: serve disincentivare il parcheggio dentro le mura migliorando sistemi di trasporti pubblici più capillari».

Enrico Fedeli ha parlato di trasporto pubblico: «Il modello del capolinea unico con linee bus circolari non era il più efficiente di tutti. Abbiamo progettato di avere meno linee, quattro più una, ma che coprono tutta la città passando tutte dal centro storico e lungo la Cassia con diramazione verso tutte le altre aree di Viterbo. Ci sarà un mezzo per linea ogni mezz’ora ma, sovrapponendosi le linee, possono esserci mezzi ogni 5-10 minuti. Lo spazio ridotto per servizi pubblici e parcheggi al centro storico impone di rivedere il sistema ridistribuendo le linee e i criteri della viabilità pubblica».