Annamaria Lupi

«Siamo qui a sostegno del candidato presidente Francesco Rocca». Lo scorso 7 febbraio era arrivato, forse anche in maniera inaspettata, l’endorsement a viso aperto della sindaca Chiara Frontini al candidato del centrodestra. Ora che Rocca è stato eletto nuovo governatore del Lazio, con percentuali importanti anche a Viterbo, la scelta della prima cittadina di appoggiare pubblicamente la sua candidatura appare come un asso nella manica in termini di dialogo che si può instaurare tra l’amministrazione comunale e quella regionale. E proprio sulle modalità di interlocuzione tra le due istituzioni, abbiamo chiesto lumi alla sindaca Frontini.

«Il Comune si pone in maniera molto lineare, nel senso che il nostro supporto alla sua candidatura è ovviamente collegato al raggiungimento e alla messa in campo dei sei punti su cui ci siamo confrontati. Chiaramente occorrerà attendere i tempi fisiologici e tecnici relativi alla composizione della giunta regionale, di prendere dimestichezza con la macchina amministrativa e poi ci mettiamo a lavorare per la città».

Quale sarà il primo di quei sei progetti su cui il Comune intende focalizzare l'attenzione della Pisana?

«Sicuramente il tema principale è quello delle ex terme Inps ma perché è quello che poi richiederà un maggiore tempo di gestazione. Parliamo di un dossier che attende di essere affrontato e risolto da oltre 20 anni. Essendo un obiettivo che vorremmo poter portare a termine entro la legislatura, sia comunale che regionale, è chiaramente il primo che va affrontato se vogliamo rispettare questa tempistica. Poi c’è la candidatura a capitale europea della cultura, rispetto alla quale ci aspettiamo ovviamente un coinvolgimento diretto della Regione. E’ quello che richiede meno tempo di gestazione e siamo convinti che sarà il primo a vedere la luce».

Come è nata l’idea di creare questa “filiera istituzionale” con la Regione?

«E’ nata dal fatto che noi siamo al lavoro per Viterbo quindi tutte quelle che possono essere le opportunità da cogliere per la città, nel rispetto naturalmente del mandato elettorale che abbiamo ricevuto dai cittadini viterbesi, noi crediamo si debbano tentare queste strade. La domanda da porsi casomai è al contrario: per quale motivo non avremmo dovuto farlo?».

Pensa che il sostegno a Rocca in campagna elettorale possa costituire per Viterbo una sorta di corsia preferenziale nei rapporti con la Pisana? «Io ho sempre ritenuto che i progetti vengono supportati se sono validi. E’ chiaro che se c’è un’interlocuzione si possono abbattere i tempi però se la filiera istituzionale fosse stata l’unico elemento… Ci sono stati tanti casi in cui la filiera istituzionale c’è stata eppure i risultati sono sotto gli occhi di tutti, perciò la differenza la fanno sempre le persone. E io sono convinta che alla fine saranno le persone a fare in modo che quei progetti che abbiamo messo in campo e che riteniamo strategici per il territorio vengano effettivamente portati a termine».Che tipo di rapporto si è creato tra lei e Rocca? «Per quanto sia ovviamente una conoscenza recente credo che sia, almeno da parte mia e spero sia reciproco, un rapporto di stima e di collaborazione senza secondi fini ma solo nell'interesse di fare bene rispettivamente io per la città e Rocca per la Regione».