«Siamo di fronte alla giunta più cara della storia del Comune di Viterbo». È un attacco frontale quello sferrato dal consigliere della Lega, Andrea Micci, all’amministrazione Frontini in un video pubblicato sul suo profilo social. Micci parla di costi mai sostenuti da una maggioranza comunale e di “poca opportunità” nelle scelte di collaboratori vicini al movimento civico Viterbo2020. «Solo il sindaco prende, lorde, circa 10 mila euro al mese – dice Micci – e gli assessori, a scalare, delle cifre che mai nessun assessore ha preso fino ad ora». Il capogruppo leghista elenca poi tutta una serie di casi che, a suo dire, sono inopportuni . «Abbiamo assistito – dice – all'assunzione diretta di un collaboratore di un assessore che, guarda caso, lavorava nello stesso studio professionale dell’assessore. Successivamente abbiamo visto che un consigliere comunale, primo dei non eletti, aveva vinto un concorso in una società partecipata del comune, è diventato dipendente di quella società e poi anche, a seguito delle manovre della sostituzione degli assessori fatte dal sindaco, consigliere comunale». Sulle assegnazioni pubbliche, Micci parla di «una palestra del Comune assegnata a un’associazione all’interno della quale riveste o rivestiva un ruolo di dirigenza importante la madre di un assessore. Così come l’ultimo San Pellegrino in Fiore dove è stata assegnata direttamente la vittoria del concorso di quest’anno al nipote di un altro assessore». Quindi lo staff della sindaca Frontini in cui «tra le sue segretarie, che sono ben 3 più 2 responsabili alla comunicazione più un autista, lavora la nipote di un altro consigliere comunale e anch’essa assunta in via diretta». Andrea Micci torna quindi a precisare di non mettere in dubbio che le assunzioni e che le chiamate siano state fatte nel modo più corretto, ma «ne discuto solo l’opportunità politica e amministrativa: possibile che non esistano persone valide al d fuori del cerchio magico?». Andrea Micci, poi, parla del ‘fattore toscano’. «Ricordo l’ufficio turistico – snocciola ancora Micci - che è stato affidato in maniera diretta seppur temporanea, a un’azienda toscana. È stato assunto il consulente per il monitoraggio della società partecipata Francigena, a 50 mila euro, che è un professore dell’Università di Siena e ricordo che all’interno della società Francigena è stato assunto, sempre in via diretta, il coordinatore delle farmacie, per un anno, a 50 mila euro di cachet. Le officine per la manutenzione dei bus sono anch’esse toscane. È stata fatta, quindi, una convenzione con un’altra società che ha sede in Toscana. E infine l’International street food, che viene affidato anch’esso a un’azienda toscana».

Micci si domanda come mai tutte queste imprese toscane per gestire i servizi del Comune di Viterbo e nessuna di un’altra regione. Il capogruppo salviniano trae le conclusioni che «la politica dovrebbe monitorare» su questi fatti «cosa che non fa evidentemente». Allo stesso tempo Andrea Micci precisa ancora che «sono questioni molto regolari e, sulle persone individuate, io non ho nulla da dire, anzi, in alcuni casi le conosco e sono professionisti di alto livello e molto bravi. Però mi chiedo se sia opportuno, per una giunta che ha vinto con altri presupposti, fare questo tipo di scelte che, scusatemi se lo dico, ma ricordano un po’ la Prima Repubblica. Ecco, dopo tre anni di amministrazione è arrivato il momento di interrogarsi».