Conflitto israelo-palestinese, se ne riparla martedì 14 ottobre. Ieri in aula a Palazzo dei Priori sono state presentate tre diverse mozioni, l’ultima delle quali portata a firma del gruppo Pd che l’ha proposta poco prima dell’inizio dei lavori consiliari.

Gli altri due ordini del giorno propongono di fatto le diverse visioni politiche che rendono di difficile soluzione una questione mediorientale che perdura da decenni e che, dopo il massacro del 7 ottobre, ha raggiunto inaccettabili livelli di parossismo per l’uso spropositato delle armi da parte di entrambe le “fazioni” in guerra.

La maggioranza - Viterbo 2020 e Io Apro Rinascimento - con la sua mozione “intende favorire la cessazione delle ostilità a Gaza” mentre quella firmata dal gruppo di Fratelli d’Italia si incentra sul “riconoscimento dello Stato di Israele da parte degli Stati arabi”.

Infine quella del Pd che punta sul riconoscimento dello Stato di Palestina, ritenendo la soluzione dei due Stati l’unica possibile per perseguire la pace, e a sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del governo di Israele. Avendo gli ordini del giorno di maggioranza e del Pd molti punti in comune è stata decisa una sospensione dei lavori per valutare la possibilità di redigere un testo unico. I lavori sono ripresi dopo circa tre quarti d’ora ma al rientro in aula l’intero consiglio ha concordato di rinviare la discussione a una seduta successiva, già fissata per martedì 14 ottobre. A spiegare il rinvio la sindaca Chiara Frontini.

«La mia priorità è che dal consiglio esca la posizione unitaria di una città che crede nel valore della pace e nell’autodeterminazione dei popoli. Per questo ho proposto ai capigruppo di lavorare insieme a un testo unico da portare in aula il 14 ottobre». Concetto ribadito dal presidente del consiglio Marco Ciorba, il quale ha auspicato che si «arrivi a un documento condiviso».

La decisione di rinviare la discussione è stata approvata anche sulla scorta degli ultimi sviluppi relativi all'accordo di lunedì sera tra il presidente americano Trump e l’omologo israeliano Netanyahu.

Delusi gli attivisti pro Gaza presenti nella sala d’Ercole. Pagina completamente diversa quella che ha caratterizzato la prima parte dei lavori dell’aula. Via libera all’unanimità al riconoscimento di tre debiti fuori bilancio. Due relativi a incidenti, risalenti al 2019 e al 2021, causati dal dissesto dei manti stradali di via del Poggino e della strada Tuscanese che vedono il Comune condannato a pagare 43.500 e 21.450 euro. L’altro debito fuori bilancio, che prevede un risarcimento di 127mila euro, riguarda l’esproprio di un terreno per la realizzazione del semianello viario della tangenziale nei pressi di via Genova. Infine è stata approvata la proposta di delibera che prevede il procedimento di acquisizione al patrimonio indisponibile del Comune di un terreno espropriato per il collegamento del semianello con la realizzazione del ponte tra strada Capretta e il quartiere Ellera. Proposta illustrata dall’assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris che ha esortato a «predisporre l'indennizzo delle somme dovute, trattandosi di un intervento urgente».