La Scuola musicale comunale di Viterbo ancora non apre e i genitori scrivono una lunga lettera nella quela manifestano tutte le loro preoccupazioni. «I nostri ragazzi che frequentano la scuola già da tempo e quelli che si sono iscritti quest’anno hanno atteso con impazienza questa riapertura, anche perché, come è noto, la musica ha bisogno di essere esercitata costantemente - dicono - e, dopo una pausa estiva assai lunga, è necessario riprendere l’attività didattica». Ricordano che la scuola è sempre stata motivo di orgoglio «non solo in campo strettamente musicale ma culturale per Viterbo e tutta la sua provincia». E poi la richiesta: «se esistono problemi all’apertura della scuola musicale in tempi brevi, chiediamo un’azione di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, perché i corsi possano riprendere istantanea ente. Il danno che l’amministrazione ha arrecato all’utenza è già notevole, in virtù dell’alto numero di iscritti che la scuola vanta da anni, arrivando ad avere annualmente quasi un centinaio di candidati distribuiti nelle varie classi strumentali. Molte famiglie si sono rivolte ad altri istituti, perché la scuola non ha assicurato l’apertura». I genitori rilevano che anche «aprendo la scuola musicale nell’immediato, a febbraio 2024, la mancanza del servizio che avrebbe dovuto partire a settembre provocherà la perdita di un cospicuo numero di lezioni». Sostengono che «il Comune non ha rispettato nemmeno il lavoro e l’impegno dei maestri, che si sono resi disponibili per l’inizio dei lavori a settembre».

La risposta dell’assessore alla cultura, Alfonso Antoniozzi, non si è fatta attendere.

«La situazione in cui è venuta a trovarsi la Scuola musicale comunale, con conseguente ritardo nell’avvio del calendario scolastico, è in cima alla lista delle mie preoccupazioni di musicista e di assessore - assicura Antoniozzi - la Scuola aprirà e sarà perfettamente in grado di assicurare il numero di ore necessarie per la formazione di ciascun allievo limitando, se del caso, lo svolgimento di eventuali esami alla sola sessione autunnale. Essendo la Scuola ordinata né più né meno come un Conservatorio, posso affermare quanto sopra con assoluta certezza: spesso è accaduto che nei Conservatori le cattedre restassero per mesi senza insegnante e nonostante questo tutti gli allievi sono sempre stati in grado di vedersi garantito il loro monte ore, e così sarà anche per la nostra Scuola». L’assessore passa quindi a spiegare le ragioni del ritardo d’inizio dei corsi.

«Lo stabile che ospitava la Scuola musicale comunale è stato, nello scorso anno, interessato da lavori Pnrr, il che ha obbligato la chiusura non solo della Scuola musicale ma della scuola dell’infanzia che occupa il primo piano di quell’edificio, con riconsegna prevista per il 15/9/23, dunque perfettamente in linea con l’inizio dell’anno accademico. Disgraziatamente, all’atto dei lavori, la struttura ha subito un crollo di parti significative dei controsoffitti di entrambi i piani, costringendoci ad intervenire d’urgenza e concentrare dunque ogni forza umana e finanziaria disponibile per dirottare l’intervento sul solo piano che ospita la scuola dell’infanzia onde poterne garantire la riapertura, il che ha ovviamente dilazionato i tempi di riconsegna del secondo piano, quello della Scuola Musicale, che dipendono, ora, da un ulteriore stanziamento di bilancio.

Constatata l’impossibilità di avviare l’anno accademico nella vecchia sede, grazie alla collaborazione di tutti i settori abbiamo reperito i fondi per “traslocare” la stessa nei locali, ristrutturati nel corso della precedente consiliatura, che sovrastano il palcoscenico del Teatro Unione, unici locali in disponibilità all’Ente che fossero funzionalmente e immediatamente in grado di ospitare l’attività. Questo trasloco però - prosegue l’assessore - ha avuto un impatto sull’intero sistema di safety e security del Teatro dell’Unione, che abbiamo dovuto completamente ridisegnare». Per riaprire in sicurezza la Scuola ora manca «la creazione di una nuova porta tagliafuoco che separi le attività della Scuola da quelle del teatro, porta che sarebbe già stata creata se il data breach che ha messo fuori uso i nostri sistemi lo scorso dicembre non avesse di fatto paralizzato l’Ente». Salvo ulteriori imprevisti, «la situazione - dice Antoniozzi - dovrebbe essere risolta entro il mese corrente e dunque a quel punto saremo finalmente in grado di dare l’avvio all’anno accademico». L’assessore rimarca comunque che questa situazione non si sarebbe mai generata «se solo nel corso della consiliatura precedente si fosse dato seguito a una relazione tecnica pervenuta ai lavori pubblici il 20 Luglio 2021».