MONTI DELLA TOLFA - Nelle campagne collinari è stato avvistato il Saltimpalo, una specie che ha subìto forti cali demografici, ma resiste in alcune roccaforti dove la campagna mostra maggior biodiversità dimostrando che il territorio collinare è il top.

"Il suo futuro è legato al nostro - spiegano dal gruppo Pillole dai Monti della Tolfa - oppure si salverà se sapremo conservare al meglio i suoi ecosistemi, ovvero le campagne, sempre più dominate dalle colture intensive".

Passeggiando nella campagna collinare, quindi, potrebbe capitarvi di osservare questo piccolo uccello che ha l’abitudine di scegliere posatoi di ogni tipo: un arbusto con qualche ramo sporgente, un paletto, un recinto o un accumulo di pietre. Il Saltimpalo (Saxicola torquatus) è un passeriforme migratore. "Piccolo e compatto, è nero su capo, dorso, ali, coda, guance e gola; bianco su addome e lati del collo; aranciato sul petto. Sull’ala si nota un’evidente fascia bianca.

La femmina ha un abito più dimesso, privo delle tinte nere - proseguono dal gruppo Pillole dai Monti della Tolfa - il Saltimpalo ha un carattere poco socievole e non vive in gruppo, preferendo la vita solitaria o, al massimo, quella di coppia. È un vero guardiano della campagna, perché prima di fuggire tenta, con il canto e un atteggiamento indomito, di mantenere il possesso del territorio, facendo vibrare le ali ed emettendo vocalizzazioni. I posatoi gli servono per catturare i piccoli invertebrati: la sua tecnica di caccia è un misto tra quella dei rapaci diurni e notturni, considerando che dal posatoio si tuffa verso il basso per predare piccoli insetti ma ha anche la capacità di librarsi in volo nella posizione dello “spirito santo” come fa anche il Gheppio".

(foto gentilmente concessa da Karyn Minerva)

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