CIVITAVECCHIA – Un filo invisibile lega due figure importanti della memoria cittadina: il maestro del giornalismo, Eugenio Scalfari, e il sottotenente d'artiglieria Alberto Guglielmotti, nome eroico della Storia d'Italia. Una coincidenza e un unico luogo che li ha visti nascere e crescere sotto lo stesso tetto. Questi dettagli emergono dall'autobiografia di Eugenio Scalfari, pubblicata nel 2009. L'autore descrive la sua casa natale, sul porto, un palazzo costruito nei primi anni dell'Ottocento davanti alla Cattedrale, sulla sinistra la sede del Municipio. Ricorda in particolare il vicolo laterale, l'attuale stradina via Città di Fiume, da dove salivano i profumi della cucina del Ristorante la Scaletta, oggi Trattoria Sora Maria.

Quel palazzo era di proprietà del Visconte Giulio Cesare Guglielmotti, che è stato sindaco di Montalto di Castro durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, mentre suo figlio Alberto, Sottotenente di artiglieria, veniva ucciso al fronte, il 29 ottobre 1916. Il giovane era nato a Civitavecchia, stessa residenza, dove otto anni dopo la sua morte, nacque il giornalista. Il piccolo Scalfari, trascorse l'infanzia in quell'antica e grande dimora nobiliare, in un appartamento vicino a quello della famiglia di Alberto Guglielmotti.

Il palazzo venne raso al suolo durante i bombardamenti del 1943 e fu ricostruito nel dopoguerra, nello stesso punto, in piazza Vittorio Emanuele. Ingresso sul retro, lungoporto Antonio Gramsci, 63. Di fronte, a destra della Cattedrale, la via intitolata al giovane figlio dei Guglielmotti: Alberto Guglielmotti, che a soli vent'anni ha dato la vita per la Patria.