Il Grumman F-14 Tomcat è forse uno dei più leggendari aerei da combattimento di tutti i tempi, decantato dai piloti che hanno avuto la fortuna di essere ai suoi comandi ed osannato come stella cinematografica.

La storia di questo meraviglioso caccia affonda le radici negli anni '60: in quel periodo, la Marina Americana stava già valutando un velivolo in grado di sostituire l'F-4 Phantom II.

Il nuovo aereo avrebbe dovuto possedere motori molto potenti ed affidabili, un'elevata manovrabilità, un'avionica moderna ed un sistema radar con capacità oltre il raggio visivo (BVR, beyond visual range).

Pertanto, il nuovo jet doveva essere equipaggiato con nuovi missili, in grado di colpire il nemico a grande distanza, garantendo la massima protezione aerea possibile per portaerei e basi navali.

Inizialmente, fu scelto il General Dynamics F-111, un cacciabombardiere già in uso presso l'USAF, da adattare per l'impiego su portaerei; tuttavia, questo velivolo si rivelò totalmente inadatto per la Navy: troppo pesante, poco agile e con sistemi complessi da gestire.

La Grumman sviluppò invece un aereo innovativo, appositamente per la Marina Americana: così, nel settembre 1974, entrò in servizio l'F-14, che condivideva con l'F-111 le ali a geometria variabile, i motori Pratt & Whitney TF30 ed il sistema d'arma AN/AWG-9.

Le ali a geometria variabile furono selezionate per la loro notevole versatilità, garantendo prestazioni ottimali sia a basse che ad alte velocità, assicurando massima portanza in fase di atterraggio con ali aperte e grande aerodinamicità quando chiuse. Il sistema d'arma AN/AWG-9 era in grado di inseguire 24 bersagli simultaneamente e di colpire 6 di essi con i nuovi missili AIM-54 Phoenix, caratterizzati da un incredibile raggio d'azione di 135 km. Il velivolo venne soprannominato “Tom's Cat” o Tomcat, in onore dei nomi dei due ammiragli che avevano fortemente sostenuto il programma: Thomas Connolly e Thomas Moorer. Inoltre, si mantenne la continuità dei soprannomi che la Grumman assegnava ai propri velivoli da combattimento, ispirati a un tema felino.

La versione A dell'F-14 doveva essere transitoria, ma divenne la più prodotta, con 478 esemplari, di cui 79 consegnati all'Iran, unico utilizzatore straniero del Tomcat. I motori dell'F-14A furono inizialmente progettati per un bombardiere e non per un aereo destinato a manovre brusche e accelerazioni repentine come il Tomcat; il risultato fu che i due turbofan tendevano a stallare e a spegnersi, spesso trascinando l'aereo in una vite piatta e incontrollabile. Solo alla fine degli anni '80 si riuscì a risolvere il problema, sostituendo i Pratt & Whitney TF30 con i più affidabili e potenti General-Electric F110. Migliorando inoltre l'avionica e l'equipaggiamento per le comunicazioni, si diede vita alle versioni F-14A+ (Plus) e successivamente F-14B.

L'ultima versione fu l'F-14D, le cui consegne iniziarono nel novembre del 1990, sia come macchine ex novo che come "retrofit" (ammodernamento) dei modelli A. Questa versione, nota anche come Super Tomcat, disponeva di una nuova elettronica digitale, che comprendeva il radar AN/APG-71, nuovi disturbatori radar migliorati, trasmettitori automatici dei dati (Link-16) e sensori televisivi e ad infrarossi per la prima volta combinati.

F14-A 1/72 di Paolo Colaiacomo
F14-A 1/72 di Paolo Colaiacomo

F14-A 1/72 di Paolo Colaiacomo

Fu studiata un'ulteriore versione, il Tomcat 21, ma all'inizio degli anni '90 la fine della guerra fredda lo rese vittima dei tagli di bilancio che portarono alla cancellazione anche delle ultime tranche di F-14D. I Tomcat della Navy conseguirono le prime vittorie il 19 agosto 1981 al largo della Libia, nell'episodio noto come primo scontro aereo del golfo della Sirte.

Due F-14 dello squadron VF-41 "Black Aces" vennero attaccati da due Sukhoi Su-22 libici; gli americani schivarono i missili AA-2 Atoll che furono lanciati contro di loro e risposero all'attacco abbattendo entrambi i Fitter.

Il 4 gennaio 1989, ci fu un ennesimo scontro con i caccia libici; stavolta furono due F-14 dello VF-32 "Swordsmen" ad abbattere due MiG-23 "Flogger", questa azione fu denominata secondo scontro aereo del golfo della Sirte.

Le prime operazioni in zona di combattimento videro il Tomcat impiegato anche come aereo da ricognizione fotografica. Gli aviogetti, ridesignati F-14 TARPS, sostituivano nel ruolo di ricognitori imbarcati i RA-5C Vigilante e gli RF-8G Crusader. Per assolvere a questo compito, nel 1981 fu sviluppato il pod Tactical Airborne Reconnaissance Pod (TARPS), pesante 840 kg, lungo 5,2 metri e installato fra le gondole dei motori.

Nel 1982 divenne il sistema di ricognizione tattico primario della Marina militare americana, e uno Squadron su due delle portaerei doveva avere 3 Tomcat adibiti a questo ruolo. Nel corso dello stesso anno, gli F-14 TARPS vennero utilizzati in un gran numero di missioni fotografiche sorvolando la valle della Beqa' in Libano, paese parzialmente occupato dagli Israeliani, durante l'operazione Pace in Galilea.

Un'interessante storia è quella dei Tomcat iraniani, anche noti come Persian Tomcats. Negli anni '70, lo Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi, desiderava acquisire un certo numero di caccia avanzati in grado di intercettare gli aerei Sovietici ed Iracheni. La scelta del "Project Persian King" ricadde sugli F-14 Tomcat, ordinati in 80 esemplari, di cui 79 giunsero tra il 1976 e il 1979.

La rivoluzione islamica del '79 e la destituzione dello Scià portarono alla rottura dei rapporti con gli Stati Uniti e all'embargo sulle armi; pertanto, furono interrotte le forniture dei missili Phoenix e l'ultimo Tomcat (l'ottantesimo) fu trattenuto in America. Nonostante l'IRIAF (Aeronautica della Repubblica Islamica dell'Iran) avesse perso completamente l'assistenza tecnica e la fornitura di armi di ricambio, nel corso degli anni si ingegnò, prendendo parti da altri jet e creando componenti o modifiche locali, mantenendo in volo gli F-14 fino ad oggi.

Tra il 1980 e il 1988, l'Iran entrò in guerra con l'Iraq e gli F-14 iraniani ottennero circa 160 vittorie aeree. Si distinse in particolare, il pilota Jalil Zandi, abbattendo 11 aerei iracheni, tra cui MiG-23, MiG-25 e Mirage F.1, elevandosi allo stato di miglior asso dell'aviazione Iraniana ed in generale dell'F-14. Le perdite furono di circa 16 Tomcat abbattuti, mentre altri furono persi per incidenti o fuoco amico.

Nel corso degli anni, il numero degli F-14 è andato man mano assottigliandosi, fino allo stato attuale, in cui una dozzina circa restano operativi.

Quella del dicembre 2024, al Kish Air Show, è stata probabilmente una delle ultime occasioni pubbliche per vedere in volo un F-14 Persian Tomcat. Così si conclude la carriera di una vera leggenda dell'aria, che è stato potenza, simbolo e orgoglio di intere nazioni, come l'Iran, ma soprattutto la Marina Statunitense e la Top Gun.

Quasi in contemporanea all'F-14, nel gennaio 1976, entrava in servizio, ma stavolta dalla parte dello United States Air Force, un altro velivolo, divenuto simbolo stesso di superiorità aerea e strapotere nei cieli: iniziava l'era di un'altro vero purosangue dei cieli: il McDonnell Douglas F-15 Eagle.