CIVITAVECCHIA – Decine e decine di commenti, uno dopo l’altro, sotto il post sulle pagine social della Asl Roma 4 in cui l'azienda informa dell'arrivo dell'ultimo numero di Salute News con, al suo interno, l’intervista al nuovo direttore sanitario Cristiana Bianchini. A scrivere sono soprattutto pazienti reumatologici, che raccontano una quotidianità fatta di attese infinite, piani terapeutici in scadenza e visite fissate a un anno di distanza.

Molti spiegano di vivere con la paura concreta di non riuscire a rinnovare in tempo il piano terapeutico per i farmaci biologici. Al centro delle segnalazioni c’è l’ambulatorio di reumatologia dell’ospedale di Civitavecchia e il fatto che il dottor Alessandro Conforti abbia, secondo i pazienti, «5/6 ore di reumatologia a settimana» per seguire centinaia di malati cronici. Il risultato, denunciano, sono controlli fissati a 10-12 mesi e periodi in cui il farmaco viene sospeso perché il piano è scaduto e la visita non è ancora disponibile.

Nei commenti si alternano rabbia e gratitudine: da un lato la stima per il medico, ritenuto “eccellente” e all’avanguardia nelle terapie biologiche; dall’altro la frustrazione per la «quasi impossibilità di avere un percorso regolare di visite e rinnovo piano terapeutico». C’è chi racconta di essere da settimane senza farmaco, chi teme di perdere i benefici duramente conquistati, chi ricorda «anni di lavoro e tasse pagate» e oggi si ritrova a lottare per un diritto basilare: accedere alle cure nei tempi necessari.

Il messaggio alla Asl è chiaro: potenziare subito il servizio, aumentare le ore di ambulatorio, programmare i rinnovi prima della scadenza. I pazienti chiedono che il caso non resti una questione “sommersa”, ma diventi oggetto di un confronto vero, capace di produrre soluzioni concrete. Perché, ricordano, nessuno è immune dalla malattia e la salute non può permettersi liste d’attesa incompatibili con terapie salvavita e chiedono alla neo direttrice sanitaria di andare ad agire, magari aumentando il numero di ore a disposizione del dottor Conforti. Una “protesta” social da parte di un’utenza che chiede ascolto e una sanità a prova dei bisogni del cittadino.

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