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CIVITAVECCHIA - Intervento senza precedenti a Civitavecchia per l’equipe chirurgica della Asl Roma 4 guidata dal direttore della Uoc dottor Pasquale Lepiane che ha eseguito una nefrosurrenalectomia radicale con trombectomia cavale su una donna di 71 anni.
La donna era giunta al Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo per una rettorragia, il chirurgo di consulenza insospettito ha richiesto una tac pensando potesse trattarsi di una patologia dell’apparato digerente.
Durante l’esame, però, è stata trovata una grossa neoformazione a carico del rene di destra con un interessamento della vena cava, la più grande del corpo umano. È stata evidenziata la presenza di una grossa lesione espansiva, di quasi 10 centimetri, a carico del rene destro che sembrava infiltrare il fegato ma la cosa ancora più grave era che la neoplasia avesse interessato parzialmente la vena renale destra, affacciandosi nella vena cava inferiore.
Lepiane ha quindi coinvolto i colleghi dell’Oncologia, diretta dal dottor Mauro D’Andrea, in modo da poter stabilire la migliore strategia terapeutica. Insieme hanno deciso di procedere con l’intervento chirurgico in modo da ridurre la quantità di tessuto neoplastico – rimuovendo rene, surrene e trombo -, facendo sì che poi l’eventuale utilizzo dell’immunoterapia potesse avere un effetto migliore nel controllo locale della malattia. La donna ha quindi eseguito una scintigrafia al San Camillo di Roma per garantire la funzionalità del rene collaterale, in previsione della rimozione di quello malato.
La scelta eseguire l’intervento a Civitavecchia, nonostante fosse la prima volta, è stata presa in tutta sicurezza, anche alla luce dell’esperienza di Lepiane nel campo dei trapianti. L’intervento ha necessitato, infatti, della preparazione della vena cava e di un clampaggio, una chiusura per evitare perdita di sangue massivo. Grazie alla professionalità di medici e infermieri (Francesca Ricci, Filomena Gaudio, Luana Lenzu e Martina Saccardo) tutto si è risolto in maniera eccellente nonostante la difficoltà dell’intervento.
La paziente è stata dimessa in tutta sicurezza dopo circa 15 giorni e inviata al controllo oncologico per eventualmente iniziare il percorso terapeutico. Esclusa anche la presenza di una patologia a carico dell’apparato digerente. La paziente ha preferito affidarsi ai servizi dell’Oncologia della Asl Roma 4 a dimostrazione della fiducia nelle strutture del polo ospedaliero in grado di garantire eccellenze in tutti i campi, sia dal punto di vista diagnostico con la refertazione del dottor Alberto Zucchelli della radiologia della dottoressa Marina De Angelis, che da quello chirurgico con la brillante operazione dell’equipe di Lepiane.
L’esame istologico ha confermato che si trattava di un tumore maligno del rene e che il trombo asportato all’interno della vena era neoplastico. Se si fosse atteso ulteriormente si sarebbe rischiata l’occlusione della vena cava, con il rischio di determinare anche il decesso. La scelta terapeutica, quindi, è stata premiante e la paziente è potuta tornare all’affetto dei suoi cari.
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