S. MARINELLA – “I figli non si comprano, l'utero in affitto diventi reato universale”. A dirlo sono gli attivisti di Pro Vita e famiglia che annunciano di aver fatto partire le affissioni, così come anche a Roma e nelle principali città italiane, con l’immagine di un bambino in un barattolo, trattato come un prodotto da comprare in un supermercato e con l’invito a firmare la petizione popolare che ha già superato le 33mila firme. “I figli nascono solo da una mamma e da un papà – dicono - e hanno bisogno di crescere con entrambi, non essere trattati come oggetti e privati di uno dei due genitori, per i desideri ideologici di chi vuole avere figli a qualsiasi costo. Far diventare l’utero in affitto reato universale è un’esigenza non più rimandabile e proprio nei giorni scorsi sono iniziate in Commissione Giustizia alla Camera le audizioni sulla proposta di legge per renderlo tale. Abbiamo ascoltato la surreale difesa dell’utero in affitto da parte dell’associazione Coscioni, di Famiglie Arcobaleno e della rete Lenford per i diritti Lgbtqia, ma l’unico diritto in ballo è quello dei bambini a non essere trattati come merce”.