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Sesta edizione di Ombre Festival dedicata a Pasolini: un grande successo. I 50 anni dalla morte del maestro Pasolini sono stati ricordati nell’edizione 2025 del festival del direttore Alessandro Maurizi con una sezione speciale. Oltre 90 gli eventi celebrati tra Viterbo e Tuscania per un mese di programmazione e gran finale il 5 agosto scorso con Ermal Meta che ha portato oltre mille persone in piazza della Repubblica a Viterbo. Alessandro Maurizi traccia un bilancio complessivo di questa edizione di Ombre.
Maurizi, che bilancio fa di questa edizione di Ombre Festival?
“Non è stata solo un’edizione straordinaria: è stata la prova che, quando una città ha sete di cultura, le piazze si riempiono di luce. Eppure, niente trionfalismi: siamo felici, sì, ma già guardiamo avanti. Io amo le sagre – chi non le ama? – ma quelle riempiono la pancia; Ombre Festival, invece, prova a riempire testa, cuore e, a volte, anche l’anima”.
Quale è stato l’evento che ricorda con maggiore emozione e quale, secondo lei, più di successo?
“Indubbiamente quello con Ermal Meta, il nostro gran finale. Una piazza gremita con oltre mille persone, musica e parole che hanno incantato tutti. Negli ultimi tre giorni ho avuto modo di conoscere Ermal da vicino. Ho visto la sua disponibilità, la cura con cui parlava con i suoi affetti al telefono, quella tenerezza che poi ritrovi nelle sue canzoni e nei suoi libri. Ermal è vero, e in tanti anni di organizzazione di eventi posso dire che non è affatto una qualità scontata. E le dirò di più: si è trovato così bene che con la sindaca Chiara Frontini, stiamo già lavorando a un progetto speciale per questo inverno. Detto questo, ogni singolo evento – e parliamo di oltre ottanta appuntamenti – è stato accolto con entusiasmo. Persino a Tuscania, dove siamo stati invitati dagli amici di Aestum, abbiamo registrato un riscontro eccezionale. E poi c’è stata la sezione speciale per i 50 anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, curata da Rossella Lisoni: un tributo che non poteva mancare e che il pubblico ha dimostrato di apprezzare profondamente”.
Può darci qualche riscontro sui numeri tra pubblico e collaboratori?
“Numeri esatti? Non li ho, ma non servono: parlano le piazze. E quelle sono state piene, evento dopo evento. Migliaia di persone, non solo dalla Tuscia ma anche da fuori. Un segnale chiaro che la cultura non solo è viva, ma sa ancora unire. Quanto ai collaboratori… che dire? Li ringrazio uno a uno. Anzi, li abbraccio uno a uno: loro sanno bene quanto contano per me. Intorno a Ombre Festival ormai ruotano decine e decine di persone e, come ogni anno, a fine agosto ci ritroveremo nel nostro “luogo segreto” per festeggiare e progettare il futuro. E poi ci sono i nostri sostenitori istituzionali e gli amici che rendono tutto questo possibile: il patrocinio e il sostegno della Polizia di Stato, della Regione Lazio, della Prefettura di Viterbo, del Siulp – il sindacato maggioritario della Polizia di Stato –, di Unindustria e Ance, oltre a tanti sponsor che, prima di essere sponsor, sono amici. Un grazie speciale anche alla mia amica Sabina Borri, titolare di Borri Books di Viterbo e di Roma Stazione Termini, la più grande libreria indipendente d’Europa. E, naturalmente, non posso dimenticare il supporto prezioso di tutta l’Amministrazione comunale di Viterbo, che è sempre al nostro fianco”.
Per il 2026 ha già qualche idea innovativa?
“Le svelo una piccola anteprima: il tema della prossima edizione sarà “Dove cade l’ombra, nasce la luce – 800 anni con Francesco”. Vogliamo ricordare San Francesco d’Assisi, una figura che oggi è più attuale che mai, e creare un ponte ideale con Santa Rosa.
Sarà una sfida entusiasmante, che costruiremo insieme agli amici del festival e alla città. Anzi, approfitto di questa intervista per lanciare già una proposta di collaborazione all’amico Massimo Mecarini e al Sodalizio”.
A chi dedica questa edizione di Ombre Festival?
“Oltre a Pasolini? La dedico ai nostri concittadini. A chi ci ha seguito, sostenuto e incoraggiato. Il nostro festival non riceve polemiche sui social, e questo – lasciatemelo dire – è già un piccolo miracolo. Per questo vogliamo fare una promessa: continuate a camminare con noi, e noi continueremo a crescere e a migliorarci. Insieme”.
Avete in mente nuove sinergie?
“Eccome! Ma su questo devo essere un po’ riservato, non crede”.
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