CIVITAVECCHIA - «Mi fa sempre piacere tornare a Civitavecchia, soprattutto nel 2024 che è davvero un anno speciale per il Teatro Traiano». Lo dice Pino Quartullo, attore, regista e poliedrico artista, che non ha certo bisogno di presentazioni. Una carriera stellare per un civitavecchiese doc che non ha certo dimenticato le sue origini e, ad ogni occasione, torna in città per organizzare manifestazioni o portare in scena spettacoli. Quartullo questo fine settimana (sabato alle 21 e domenica alle 17) sarà sul palco del teatro comunale Traiano come protagonista, insieme a Roberta Giarrusso, della commedia scritta da Jennifer Lane, 28 motivi per innamorarsi, con la traduzione di Enrico Luttmann, adattamento e regia di Fabrizio Coniglio in scena il 17 e 18 febbraio al Teatro Traiano grazie alla collaborazione tra il comune di Civitavecchia e Atcl – Circuito multidisciplinare del Lazio sostenuto da MIC – Ministero della Cultura e Regione Lazio e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Trentasei domande per scoprire se due persone sconosciute possono innamorarsi l’una dell’altra. O ritrovare il loro amore smarrito. Tante sarebbero, secondo uno studio dello psicologo Arthur Aron, pubblicato dal New York Times, le prove, i quesiti, a cui due persone devono rispondere ognuno secondo il proprio istinto ed il proprio vissuto, per scoprire se hanno una reale chance di diventare una coppia. Da questo singolare, ma scientifico test sulle affinità amorose parte il testo teatrale di Jennifer Lane, che vede protagonisti un uomo ed una donna, già marito e moglie, ma non più assieme a seguito di un evento assolutamente dirompente nella loro vita coniugale. Una sera, alla vigilia del divorzio, i due protagonisti della commedia decidono di mettersi alla prova, quasi a voler provare a sé stessi che in fondo quel test, anni prima, lo avevano brillantemente superato. O forse no. Le domande a cui i due protagonisti si sottopongono, e che rappresentano altrettanti motivi per i quali si sono innamorati, in questo spettacolo saranno ventotto. «Il mio ruolo - ha detto Quartullo - in questo spettacolo è quello di un uomo disperato che non accetta di essere lasciato e cerca di riconquistare la moglie ma non lo fa in modo morboso e ossessivo. È un uomo che ammette di essere distrutto senza di lei, dopo due anni la sua casa è ancora piena di scatoloni. Quando lei va nella sua abitazione per firmare le carte del divorzio lui propone di fare questo test, quasi per gioco e da lì parte uno spettacolo: una commedia che ha un dramma interno. Non ho mai interpretato un uomo così. Abbiamo visto il pubblico molto coinvolto e sono molto curioso di vedere come risponderà Civitavecchia». Ma questo è anche un anno speciale per il Traiano visto che ricorrono i 180 anni dalla sua fondazione e i 25 dalla sua riapertura. «Si tratta di un anno in cui sicuramente il Traiano andrà festeggiato - ha aggiunto Quartullo - e anche il sindaco Ernesto Tedesco e l’assessore alla Cultura Simona Galizia vorrebbero farlo, ora vedremo come fare. Per il futuro sicuramente ci piacerebbe anche riprendere il Festival degli Artisti di Strada».

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