SANTA MARINELLA - Il Museo del Mare e della Navigazione Antica situato al castello di Santa Severa sta ottenendo un successo incredibile. Nella sezione si evidenzia la vita sul mare e per il mare a bordo delle navi romane, dove è ospitata una ricca collezione di ceppi di ancora originali provenienti dai fondali del litorale cerite e dal porto di Pyrgi. In particolare si nota un ceppo fisso con l’iscrizione del nome del proprietario della nave Caius Licinius Geminus, e sul supporto in legno vicino alla finestra un ceppo del tipo mobile perfettamente conservato. I pannelli vicini descrivono la fabbricazione e il trasporto delle ancore nonché la loro fondamentale funzione per la navigazione antica. Il modello dell’ancora lignea di Tarquinia riproposto nella sala documenta uno dei più straordinari ritrovamenti di ancore romane ancora conservate per intero di prossima musealizzazione in originale. La sala e quella collegata oltre l’elegante arco in pietra cinquecentesco ospita la ricostruzione al vero della stiva di una nave romana. La ricostruzione della stiva della nave romana, di grande qualità ed interesse la ricostruzione in scala al vero della stiva di una nave oneraria del I secolo a.C., di medio tonnellaggio, con carico di anfore e vasellame. Lo studio condotto sui principali relitti scavati nel Mediterraneo ha consentito una riproposizione molto fedele delle strutture lignee, dei sistemi costruttivi, delle modalità di carico delle anfore e degli altri prodotti trasportati. In particolare, sebbene riferiti ad una nave di epoca diversa, sono stati utilizzati i risultati straordinari dello scavo eseguito sul relitto della nave di Laurons 2 presso Marsiglia. In quel caso è stato possibile conoscere notevoli parti delle sovrastrutture della nave, come ad esempio parti del ponte, mai ritrovate prima. L’ottima documentazione eseguita dagli scavatori di Laurons ha permesso di riproporre esattamente la struttura della nave, ricostruita nelle sue reali dimensioni con l’uso delle medesime essenze lignee e secondo le antiche tecniche costruttive. All’interno della stiva si nota la pompa di sentina, l’albero della nave infilato nella sua scassa, i madieri e le ordinate che insieme alla chiglia e ai paramezzali costituiscono la struttura portante dello scafo. Il paiolato risulta costituito da assi alternate, alcune fissate con chiodi, altre mobili per la pulizia della sottostante sentina. In primo piano in basso lo spaccato dello scafo propone la tecnica di costruzione a mortase e tenoni largamente diffusa nell’antichità per le costruzioni navali. Ad un primo strato di fasciame si sovrappone uno strato di lana e pece con funzione impermeabilizzante e quindi ancora un secondo strato di fasciame e pece. L’esterno dello scafo immerso è rivestito in lastre di piombo utili come antivegetativo dell’imbarcazione.