CIVITAVECCHIA – Il Gar- Gruppo Archeologico Romano sezione Ulpia di Civitavecchia - ha ricevuto l’importante incarico dalla Sovrintendenza di Roma di prendersi cura di un altro sito archeologico, quello della Mattonara. Per i volontari coordinati da Barbara De Paolis, che già si occupano della Necropoli della Scaglia e della Villa Pulcherrima - per le quali è stato rinnovato il protocollo di intesa con la Sovrintendenza - si tratta di una nuova sfida che potrebbe rivelarsi ancor più impegnativa delle precedenti; sfida che però è stata accolta con l’entusiasmo e la determinazione di sempre.

«La situazione qui alla Mattonara non è piuttosto drammatica - ha confermato De Paolis - il sito è in uno stato di grave degrado, con piante spontanee che invadono le tombe ma anche rifiuti ed immondizia accumulati nel tempo. Abbiamo chiesto alla Sovrintendenza di poter “salvare” anche questo luogo, molto importante per il territorio». Un’area cara ai civitavecchiesi, che amavano la Buca di Nerone, ma che nel tempo è stata abbandonato, vuoi per gli insediamenti industriali vicini, vuoi per la scarsa attenzione e lungimiranza da parte delle diverse amministrazioni comunali. Il sito della Mattonara presenta una complessa stratificazione storica, con reperti che probabilmente risalgono a prima dell’età del Bronzo. «Troviamo tracce di un probabile villaggio villanoviano, e tombe arcaiche a camera, che purtroppo sono piene di detriti - ha aggiunto De Paolis - e poi la peschiera romana, forse parte di una villa appartenente a un ricco signore dell’epoca».

I volontari del Gar inizieranno l’intervento di pulizia della zona in autunno, con temperature più favorevoli, contando di terminare entro dicembre e poter organizzare così in primavere un’apertura straordinaria per quanti vorranno tornare ad ammirare la zona o scoprirla per la prima volta. L’idea, grazie ad alcune collaborazione sulle quali si sta lavorando, è anche quella di procedere ad una pulizia dei fondali per riconsegnare l’intera zona archeologica alla città.

In attesa del via ai lavori, il Gar invita la comunità a unirsi agli sforzi per riportare alla luce questo prezioso patrimonio culturale che potrebbe essere inserito in un itinerario da proporre anche a livello turistico.

«Abbiamo chiesto la collaborazione dei frequentatori del porticciolo - ha detto Barbara De Paolis - e apriamo alla collaborazione con quanti vorranno aiutarci in questa opera importante. Ma non ci fermiamo alla pulizia della zona. La nostra intenzione è anche quella di procedere ad una mappatura dell’area, indicando il numero e la caratteristica delle tombe presenti, molte delle quali simili a quelle che si trovano alla Scaglia».

Un riconoscimento per il Gar da parte della Sovrintendenza che, con un mix di volontà, passione e competenza, è pronto ad affrontare questa nuova sfida.

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