CIVITAVECCHIA – Nel 44esimo anniversario dalla scomparsa, avvenuta proprio il 29 aprile del 1980, celebriamo il genio senza pari di Alfred Hitchcock, il regista britannico passato alla storia con l’appellativo di “maestro della suspense”. Nato a Londra il 13 agosto 1899, il cineasta crebbe in un fervente clima creativo, dato sia dall’avvento del cinematografo dei fratelli Lumiere nel 1895 sia dall’amore per il teatro che i genitori gli trasmisero fin da bambino. Il suo ingresso nel mondo del cinema avviene nel 1920, quando viene assunto da quella che in futuro diventerà la Paramount Pictures per disegnare titoli e didascalie dei film muti, e comincia presto a lavorare come aiuto regista. In questo periodo avviene l’incontro che gli cambierà la vita: quello con Alma Reville, la donna che diventerà sua moglie e con cui intraprenderà un sodalizio non solo di vita, ma anche professionale. Finalmente nel 1925 Alfred Hitchcock si trova dietro la macchina da presa in qualità di regista, dirigendo il film “Il labirinto delle passioni”, girato in parte in Italia. È l’inizio del cosiddetto periodo londinese, durante il quale realizza nove film muti tra cui “Il pensionante”, considerato il primo film di suspense. Gli anni ’30 lo avvicinano alla spy story e alla ricerca di una formula in cui il suo stile registico fosse evidente: “L’uomo che sapeva troppo”, del 1934, è il film che glielo permette e che gli apre le porte di Hollywood. Nel 1940 infatti è a Los Angeles per dirigere il capolavoro “Rebecca – La prima moglie”, a cui segue “Nodo alla gola”, che dà inizio alla collaborazione con James Stewart. Altre grandi star si presteranno a essere guidate dall’occhio di Hitchcock, come Cary Grant e Grace Kelly. L’astro del regista è ora talmente luminoso che inizierà a produrre e girare i telefilm per la celebre serie “Alfred Hitchcock presenta”, a cui seguono capolavori del calibro de “Gli uccelli”, “Intrigo internazionale” e “Psyco”, un’opera spartiacque per la storia del cinema che lo consacra a maestro, titolo mantenuto ancor oggi inalterato e che lo ha reso un punto di riferimento per tutti coloro che si trovano a intraprendere la professione di regista, a cui si guarda per trovare ispirazione ma specialmente per restare incantati dalla bellezza del cinema.

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