di CARLO CANNA
Agli inizi di maggio dello scorso anno, il Fortino del Lazzaretto, uno dei monumenti più importanti del porto storico di Civitavecchia, si è trasformato in una delle location più suggestive di “Zoolander 2”, la (ormai nota) commedia d’azione scritta, diretta e interpretata dallo statunitense Ben Stiller che vanta la presenza di un cast stellare formato da attori, cantanti, stilisti e modelli di fama mondiale. Tutto questo non deve stupire.
Il fascino immortale della “città d’incanto” e, in particolare, del suo porto dalla storia millenaria, infatti, è riuscito a catturare l’attenzione dei grandi registi cinematografici già a partire dalla prima metà del Novecento. Era il 1934, quando Alessandro Blasetti scelse Civitavecchia per ambientare una scena del suo “1860. I Mille di Garibaldi”, opera colossale citata anche nel celebre documentario di Martin Scorsese “Il mio viaggio in Italia” come uno dei film italiani più emozionanti di quegli anni. A metà del secolo, Civitavecchia si prestò molto bene come location cinematografica adatta a restituire un’immagine tipica dell’Italia del secondo dopoguerra, come dimostrano le pellicole ambientate interamente nella città portuale “Noi cannibali” (1953) di Antonio Leonviola, con Folco Lulli e Silvana Pampanini, e “Marisa la civetta” (1957) di Mauro Bolognini, con Marisa Allasio e Renato Salvatori. Circa un ventennio più tardi, a Civitavecchia, saranno girate alcune sequenze della saga tragicomica che vede protagonista il popolarissimo attore Paolo Villaggio indossare i panni del ragioniere più famoso d’Italia: si tratta de “Il secondo tragico Fantozzi” (1976) di Luciano Salce e il successivo “Fantozzi contro tutti” (1980) diretto da Neri Parenti e dallo stesso Villaggio. Nel capolavoro di Ettore Scola “Che ora è” (1989), interamente ambientato e girato nella città portuale, il grande regista seppe raccontare il difficile tema dei rapporti generazionali attraverso una storia semplice i cui protagonisti sono gli indimenticabili Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, rispettivamente nel ruolo di padre e figlio. A distanza di quasi trent’anni dall’uscita del film, alcuni dei luoghi descritti sono ancora riconoscibili (Caserma Piave, Molo Vespucci, portici di Corso Marconi) mentre altri non esistono più (“Trattoria del Gobbo”, cinema Galleria, alcuni bar).
Tra i film più recenti girati, almeno in parte, a Civitavecchia, possono essere ricordati i seguenti titoli: “Nient’altro che noi” (2008) di Angelo Antonucci, nato per sensibilizzare i ragazzi sul problema del bullismo, “L’uomo nero” (2009) di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio e Valeria Golino e ancora, nel 2010, “Vallanzasca-Gli angeli del male” di Michele Placido, basato sulla vita del noto criminale milanese Renato Vallanzasca, e “Figli delle stelle” di Lucio Pellegrini, tratto dall’omonima canzone di Alan Sorrenti del 1977.
Ma Civitavecchia, spesso si è trasformata anche nel set ideale per ambientare e girare serie televisive di successo. Tra i numerosi esempi andati in onda in questi ultimi anni sul piccolo schermo possono essere ricordati, solo per citarne alcuni: “Romanzo Criminale-la serie” (2008-2010) di Stefano Sollima ,“Squadra Antimafia” (vari registi dal 2009 al 2013), “Un amore e una vendetta” (2011) di Raffaele Mertes, con Alessandro Preziosi, Anna Valle e Lorenzo Flaherty, “Come un delfino” (2011-2012) di Stefano Reali, con Raul Bova attore protagonista nel ruolo di un campione di nuoto costretto a lasciare l’agonismo e, ancora, nel 2013, le fiction “Rosso San Valentino”, diretto da Fabrizio Costa e con protagonista Andrea Giordana, e “Pupetta Maresca”, di Luciano Odorisio, basato su uno dei fatti di cronaca nera più drammatici della storia italiana, dove troviamo, a sorpresa, una toccante interpretazione di Manuela Arcuri nel difficile ruolo di una giovane donna che decide di farsi giustizia da sola uccidendo il presunto mandante dell’omicidio del marito, un noto esponente della criminalità organizzata.