Il Civitavecchia getta via la ruggine con la prima vittoria nel 2023. Al Tamagnini i nerazzurri hanno sconfitto per 1-0 il Fiano Romano e sono ancora a -2 dal secondo posto, che significherebbe spareggi nazionali. Toccante l’inizio di gara, i nerazzurri giocano col lutto al braccio in ricordo di Alberto Motta e dalla tribuna, in un’unione di tifo degli anni civitavecchiesi nella frangia più calda del tifo, si grida a gran voce il nome del giovane portuale morto qualche giorno fa al porto. E naturalmente la vittoria non può essere che dedicata allo sfortunato lavoratore portuale. Il primo sussulto al secondo, progressione di Maggese con Sarracino bravo a deviare in corner. Sul fronte nerazzurro la prima fiammata c’è al quindicesimo, grazie anche ad un errore della retroguardia del Fiano, con Vittorini che arpiona e dal limite dell’area spedisce la sfera sulla traversa. Il gruppo allenato da Gentile se la gioca, gli spazi davanti sul pressing ospite sono veramente pochi e la partita non riesce a carburare più di tanto. Alla seconda vera occasione Vittorini non sbaglia, Ruggiero costringe al mezzo miracolo Nasti con il numero sette che arpiona la sfera e viene atterrato dallo stesso Nasti: dal dischetto è freddissimo Vittorini e la Vecchia è avanti per 1-0. Un minuto dopo Luciani su azione personale, dopo una serpentina in area, manda da defilato sulla sinistra la sfera sul palo interno, facendo sentire forte il brusio del pubblico che voleva immediatamente il raddoppio. Sembra cambiato il canovaccio, ora bisogna solo mantenere la calma e premere sull’acceleratore. Qualche mezzo tiro da una parte e dall’altra, almeno fino al quarantaquattresimo quando Luciani, dopo una galoppata di Ruggiero, manda di un soffio fuori, mancando di poco la possibilità del raddoppio. Gara comunque complicata, la Vecchia gestisce praticamente in tutte le parti del campo ma il Fiano non si è arreso, anzi. Dopo tre minuti del secondo tempo Gagliardi costringe Nasti agli straordinari. La Vecchia controlla e gestisce in ogni parte del campo, il solo Manga semina il panico sul fronte sinistro ma, dalle sue parti, c’è un Gravina in stato di grazia. Mqonumentale. L’esperto giocatore sta dimostrando di rispondere al meglio alla chiamata di mister Caputo, dopo una stagione vissuta spesso in naftalina. Nel frattempo ci sarà un gol annullato per fuorigioco e un rigore non concesso su Vittorini, ma si va avanti. Alla mezz’ora trema il Tamagnini, Manga in progressione la mette nel mezzo dove Maggese al volo manda la sfera a stamparsi sulla traversa. Paura, ma con le unghie e i denti c’è da portarla a casa. Sarabanda di cambi nel finale dalla parte ospite, ma di altre occasioni da mandare agli annali, a parte due corner battuti con astuzia da Alfonso Delgado, non ce ne sono. Uno a zero che vale triplo. Rimangono sempre due i punti di svantaggio nei confronti del secondo posto, per cui bisogna conquistare a seminare punti per poter sperare di centrare il bersaglio importante. «A livello di morale questo successo conta tantissimo - afferma mister Paolo Cap
uto - a parte un po’ di sofferenza finale, che ci può comunque stare. Abbiamo dimostrato di saper anche soffrire. Abbiamo disputato un primo tempo bellissimo, oltre al gol abbiamo anche colpito un palo e una traversa, che hanno fatto gridare alla rete il pubblico. Sotto il profilo offensivo e della manovra i ragazzi mi sono piaciuti tantissimo. Anche per quanto riguarda il sacrificio, nella ripresa abbiamo mostrato di essere squadra. Niente si ottiene senza sacrificio. L’atteggiamento è stato propositivo, sbarazzino, offensivo senza paura dell’avversario. Per mettere in atto un gioco così c’è bisogno di equilibrio. Alla fine la squadra ha pagato un po’ a livello fisico, ma sappiamo che il gioco che stiamo facendo è parecchio dispendioso, credo e penso che possa far divertire i giocatori e i tifosi che vengono a vedere la partita. Abbiamo ancora un po’ di scorie dopo i carichi di lavoro che abbiamo fatto, ovviamente non bastano 15-20 giorni per assorbirli. È normale che dobbiamo continuare con il nostro programma, adattandoci al gioco che facciamo. Siamo una grande squadra, se dimostriamo di saper soffrire possiamo puntare al traguardo che ci siamo prefissi. Voglio dedicare questa vittoria ad Alberto Motta, che è un nostro tifoso e mi unisco al dolore dei familiari e dei nostri sostenitori, ed a Lorenzo Cerofolini, figlio di un mio vecchio compagno di squadra alla Fiorentina, morto prematuramente in un incidente stradale a 21 anni».

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