CALCIOCIVITAVECCHIA - Poco meno di tre anni. Michele Presutti, il calciatore della Gedila che domenica scorsa è stato espulso e poi ha colpito l’arbitro nei minuti finali della sfida di Terza categoria sul campo del Paradiso Viterbo è stato squalificato fino al 31 dicembre del 2012: «Poichè, senza alcuna possibilità di colpire il pallone, dava un calcio alla caviglia di un avversario - si legge nel comunicato - e alla notifica del provvedimento colpiva l’arbitro alla mano con uno schiaffo. Poi trattenuto dai suoi compagni, riusciva a divincolarsi, e dopo averlo ingiuriato e minacciato, colpiva il direttore di gara con un violento calcio all’altezza del fianco destro, provocandogli dolore al costato». Pochi minuti dopo la pubblicazione su internet del comunicato, la Gedila ha convocato una conferenza stampa. «Il gesto è inqualificabile - ha detto il responsabile tecnico Fabio Ceccacci - la nostra è una società che condanna ogni tipo di violenza». Con al fianco il Ds Cristian Pallassini e lo stesso Presutti, affranto, Ceccacci però passa al contrattacco: «Conosciamo bene Michele: è un giocatore che in Terza è un lusso, ma soprattutto un bravo ragazzo, padre di famiglia. Il primo ad essere mortificato per quanto accaduto (la società preferisce non farlo parlare direttamente. ndr). E siccome eravamo presenti a Viterbo sappiamo pure cosa è accaduto: lui ha avuto una reazione sbagliata, ma è anche verò che è stato tartassato di falli per tutta la gara e deriso dal direttore di gara». Una dichiarazione quest’ultima pesantissima e Ceccacci, che conferma l’intenzione di voler far ricorso ed aver già dato mandato ad un legale di esaminare il caso, aggiungendo: «Guarda caso ogni volta che giochiamo col Paradiso ci sono problemi. Questa è una squadra che ha ‘‘appoggi’’ al comitato di Viterbo, dove invece le civitavecchiesi non sono gradite proprio perchè vanno ad occupare i primi gradini della classifica, spodestando i ‘‘padroni di casa’’...». Difficile credere ad una lobby in Terza, mentre ci sono da evidenziare altre questioni. In primis che il Paradiso è una squadra composta per il 99% da civitavecchiesi e più che di una rivalità Civitavecchia-Viterbo qui si tratta di un vero e proprio derby con ruggini passate mai risolte come dimostratno gli altri provvedimenti disciplinari della gara: il mister della Gedila Rogai ed un dirigente dell’altra squadra (Canenzi) inibiti fino al 6 marzo, Daniele Pieri del Paradiso e 3 turni ad Alessandro Galli della Gedila e Daniele Pieri del Paradiso, rispettivamente per uno schiaffio ed uno sputo ad un avversario per la zuffa, scatenatasi a fine gara. Fonti vicine all’Aia di Viterbo hanno inoltre confermato che a dirigere la gara è stato un arbitro, che aveva diretto gare di serie C1 ed era stato ad un passo dalla promozione. Un arbitro severo, ma forse scelto a posto per una partita ‘‘calda’’.