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CIVITAVECCHIA – La pioggia di ieri ha messo in evidenza, ancora una volta, le criticità nei vari quartieri di Civitavecchia. Viale Garibaldi è finito sott'acqua, con topi morti trascinati lungo i marciapiedi. Problemi anche sull’Aurelia, sia a nord, tra il cimitero nuovo e la Polizia Stradale, sia a sud, nella zona tra Boccelle e l’ingresso di Santa Marinella. Ma è soprattutto a San Gordiano che la situazione è tornata a farsi seria: i residenti hanno seguito con ansia il cielo grigio, ricordando il 25 ottobre scorso, quando una bomba d’acqua devastò case, garage e cantine, portando via, insieme al fango, anche molti ricordi di una vita.
Anche ieri, in molti hanno registrato nuovi allagamenti: acque nere nei garage, tombini scoppiati, cattivi odori, disagi. «Siamo stati a pulire acqua di fogna per tutta la sera. Ancora danni per una pioggia estiva – scrive un residente di San Gordiano sui social – fogne totalmente occluse e fossi sporchi, non è possibile. Abbiamo segnalato tutto, mandato PEC, fatto denunce. Il risultato? Il nulla assoluto».


Ieri si sono moltiplicate le chiamate ai vigili del fuoco, intervenuti per allagamenti, infiltrazioni e cornicioni pericolanti. Un fulmine ha colpito la terrazza di un palazzo all’incrocio tra via Volturno e viale Togliatti, rendendo necessario un intervento di messa in sicurezza da parte dei volontari della Bonifazi.
Ma a preoccupare, più che la pioggia in sé, è la mancanza di interventi strutturali. «Garage e strade di nuovo allagate – ha dichiarato il capogruppo FdI Massimiliano Grasso – Cosa è stato fatto da ottobre se i tombini sono ancora in questo stato? È inaccettabile». A lui fa eco il consigliere della Lista Grasso, Mirko Mecozzi: «Serve un piano immediato. Le famiglie non possono continuare a pagare le conseguenze dell’inefficienza».


Anche l’associazione Civitavecchia C’è interviene nel dibattito, chiedendo investimenti per la sicurezza idrogeologica del territorio. «Non ci interessa se la colpa è di questa o delle precedenti amministrazioni – si legge nella nota – ma è ora che la città venga messa davvero in sicurezza».
Infine, dal quartiere San Pio X, un’altra segnalazione: «Dalla rotonda di via della Polveriera scendeva un torrente. Qui lo sfalcio lo facciamo da soli. Per le pulizie nessuno si vede da un anno».


Civitavecchia, dunque, torna a fare i conti con il maltempo, in questo caso estivo. Non serve un’alluvione per mettere in crisi il territorio, ma servono quindi manutenzioni costante e interventi mirati, legati a pulizia di fossi e canali di guardia, e poi di caditoie e tombini.

