PHOTO
Eliminazione particolarmente rumorosa per il 7bello di Marco Del Lungo alle Olimpiadi di Parigi. Quanto avvenuto ha avuto davvero qualcosa di sconcertante, probabilmente unico. Gli azzurri non andranno a medaglia e sono usciti nei quarti di finale contro l’Ungheria, che si è imposta per 3-1 nella serie di rigori, dopo l’8-8 dei tempi regolamentari. Ma un episodio ha decisamente falsato la gara ed ha fatto gridare allo scandalo l’opinione pubblica. Infatti siamo nel secondo tempo, i magiari sono in vantaggio per 3-2, l’Italia attacca con Condemi dalla sinistra, che, con una conclusione rabbiosa, infila nella porta avversaria per il pareggio. Dopo aver effettuato la conclusione, ovviamente, il braccio del siciliano prosegue il suo rilascio e, inavvertitamente, colpisce al volto il magiaro Jansik. Tutto involontario dice il buonsenso ed anche il regolamento. Ma non per gli arbitri, che, dopo tanti minuti trascorsi al Var, decidono incredibilmente di annullare il gol dell’Italia, espellere per gioco aggressivo Condemi, lasciare in inferiorità numerica gli azzurri ed assegnare un rigore all’Ungheria. Davvero incredibile la decisione dell’arbitro Miskovic, che non può essere derubricata ad abbaglio, in quanto le immagini del Var, da ogni angolazione, hanno subito chiarito la dinamica del fatto.
Dispiace sempre doversi lamentare di arbitri, sembra che sia sempre la scusa da accampare per non parlare d’altro, ma in questo caso è chiaro che il corso della partita è stato deciso da quanto avvenuto. È vero che l’Italia ha fatto i suoi errori, nella serie di rigori doveva esprimersi meglio, quando era avanti per 8-6 poteva e doveva fare qualcosa di più per mantenere il vantaggio, ma non si può lasciare da una parte quanto di vergognoso è accaduto. Tutti i media sono esplosi, tanto che Tuttosport nell’apertura di ieri ha dedicato uno dei due titoli esclamando “pallanuoto derubata” e parliamo di un giornale che per tutto l’anno dedica la sua pagina d’apertura quasi completamente alla Juventus.
A dimostrazione di quanto stiamo dicendo, c’è stata anche l’imbarazzante decisione di World Aquatics, che ha tolto la squalifica a Condemi, che in questi casi viene applicata d’ufficio, ma non ha accettato il ricorso presentato da parte dell’Italia. Grandissimo peccato aver mancato l’accesso alla zona medaglie anche in questa occasione, così come accaduto a Tokyo 2020, con Marco Del Lungo che è stato autore di una prova eccezionale, con tantissime parate di grande spessore sui tiri ravvicinati degli attaccanti ungheresi, spesso rimpallati non al meglio dai difensori italiani. Ma la parata della vita il civitavecchiese l’ha sfornata a 15 secondi dalla fine, quando l’Italia ha perso palla e si è ritrovata sbilanciata, lasciando una controfuga clamorosa agli avversari, ma la calottina rossa del 7bello ha murato letteralmente la porta, consentendo così agli azzurri di portarsi quantomeno ai rigori. Ma tornando alla disamina della partita in maniera ordinata, partenza in salita per l'Italia, costretta nel primo parziale a ricucire due volte il doppio vantaggio dei magiari. In apertura Vogel è reattivo sul tiro in superiorità da parte del capitano Di Fulvio. L'Ungheria sblocca le marcature dopo due minuti di gioco con il tiro vincente di Manhercz (1-0) che poi raddoppia dai cinque metri. Occasione per il Settebello: Fekete commette fallo da rigore su Di Somma, ma Fondelli colpisce il palo. L'Italia accorcia le distanze con il tiro di Velotto (2-1) allo scadere dell'azione in sei contro cinque.
L'Ungheria torna sul doppio vantaggio con Manhercz (3-1) che piega supera Del Lungo; il lungolinea perfetto di Velotto in parità numerica ristabilisce il -1 per gli azzurri. Ungheria avanti 3-2 alla fine del primo periodo.Nel secondo tempo le squadre si allungano. Tanta tensione in acqua, diverse le trattenute segnalate. Del Lungo effettua due grandi interventi sempre sul mancino Vamos ed è attento sul colpo di Jansik. L'Italia impatta con un tiro poderoso di Condemi, ma dopo un lungo consulto del Var l'arbitro Miskovic annulla la rete per un colpo su Jansik da parte del sei azzurro, che viene espulso per gioco violento. Follia incomprensibile. Il pubblico rivede l'azione sul maxischermo e contesta la decisione. Italia in inferiorità per quattro minuti e rigore per i magiari, che Manhercz (4-2) trasforma. Dopo la prima metà di gara l'Italia è in svantaggio di due reti. Gli azzurri non si fanno condizionare, tengono botta e non subiscono reti nei quattro minuti con l'uomo in meno. Anzi, aprono un break di quattro reti. Nel terzo tempo la saetta di Di Fulvio (4-3) dimezza lo svantaggio. Il Settebello è lucido e tramuta la rabbia agonistica in energia positiva. La diagonale del mancino Echenique in controfuga pareggia i conti (4-4), poi da distanza siderale confeziona il gol (5-4) del sorpasso. Di Fulvio piazza la diagonale che vale il massimo vantaggio, 6-4, dell'Italia. L'Ungheria torna a segnare dopo nove minuti di digiuno con il mancino di Zalanki (7-6) in extraplayer, ma i magiari devono fare i conti con il capitano Di Fulvio che con una mezza finta mette a sedere tutti e insacca il 7-5 dell'Italia. La bordata di Zalanki (7-6) griffa il sesto centro ungherese. L'Italia conduce 7-6 dopo tre tempi. Nell'ultimo quarto Echenique (8-6) beffa per la terza volta Vogel sullo stesso angolo ed è di nuovo doppio vantaggio azzurro. Reazione dell'Ungheria che ristabilisce la parità: segnano Fekete, di furbizia con un tiro a rimbalzo, e Zalanki per il temporaneo 8-8. L'Italia ha la palla del vantaggio: Vogel commette un fallo da rigore su Fondelli, ma il portiere ungherese glielo respinge. Gol mancato, gol subito per l'Italia. Manhercz (9-8) firma il quinto centro personale per il sorpasso magiaro. Campagna chiama il timeout e detta lo schema in superiorità. La botta micidiale di Presciutti (9-9) ristabilisce l'equilibrio nel punteggio. Controfuga magiara nei secondi finali, ma Del Lungo è monumentale sul tiro a colpo sicuro di Jansik. I tempi regolamentari si concludono sul 9-9. Il quarto di finale si decide ai rigori. Nell'Italia si alternano i due portieri. Del Lungo devia il penalty di Varga, Nicosia ipnotizza Fekete. Dall'altra parte Vogel fa la differenza respingendo le conclusioni di Di Fulvio, Fondelli e Di Somma, mentre Manhercz sigla il gol che spedisce l'Ungheria in semifinale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA