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«Il 10 maggio scorso sono stato nominato Maestro di Pugilato Benemerito, un traguardo prestigioso al quale ambivo da tempo e per il quale ringrazio innanzi tutto il Presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi, unitamente all’intero Comitato Esecutivo per l’onore conferitomi».
Sono parole del maestro Gesumino Aglioti, felicissimo per la notizia giunta nelle scorse settimane e divenuta ufficiale proprio negli ultimi periodi. Un riconoscimento per quanto fatto nel corso di una lunga carriera, nel corso della quale Aglioti ha avuto modo di stare vicino a personaggi giganteschi del mondo della boxe italiana e internazionale.
«Dopo 25 anni di attività pugilistica i ringraziamenti sono tanti. A coloro che mi hanno insegnato e accompagnato nei primi passi: Franco Cherchi prima e Mario Massai per lunghi anni poi. Agli organizzatori, manager e promoter senza i quali le riunioni pugilistiche non si potrebbero svolgere. Ne ho conosciuti tanti, più o meno capaci, ma credo che Alessandra Branco per la sua caparbietà, spirito di abnegazione, passione e cura maniacale di ogni dettaglio sia, senza dubbio, la migliore che abbia incontrato. Di poche parole, ma sempre efficaci, siamo molto simili. Grazie Ale! Un grande ringraziamento lo devo ai pugili, i protagonisti assoluti di questo sport. Ho avuto il piacere di essere all’angolo di ottimi pugili e di grandi campioni: Morra, Marsili, Di Silvio, Larghetti, Silvio e Gianluca Branco, Magnesi; con tutti si è creato un legame di amicizia, ma con alcuni qualcosa di più. Silvio Branco è stato il primo a credere in me e a volermi come “primo” all’angolo per il suo ultimo match.
Mi ha regalato la cintura del mondiale silver WBC che ha vinto quella sera. Questo gesto racconta tutto! A tutt’oggi collaboriamo, condividendo strategie allenanti e studio dei dettagli in favore di un altro grande campione (e suo genero) Michael Magnesi. Anche con Michael si è creato un rapporto speciale, anche lui ha voluto che diventassi il suo “primo” all’angolo per superare una brutta sconfitta e conquistare il titolo del mondo silver WBC, ci è riuscito! Oggi sta inseguendo un altro grande sogno e io, come da diversi anni ormai, lo sto aiutando a raggiungerlo. Lui ha 30 anni, io ho un figlio di 28, non c’è altro da aggiungere.
Tutti i pugili che ho assistito mi hanno trasmesso un grande insegnamento sia nella vittoria, ma soprattutto nella sconfitta; mai arrendersi! Lo sport e la vita in generale ti riservano sempre delle cadute, questi ragazzi / guerrieri hanno tutti subito delle sconfitte, ma tutti hanno saputo rialzarsi e hanno dimostrato a sé stessi, innanzi tutto, e poi a tutti gli altri come trarre insegnamento e superare le difficoltà. Grazie a tutti voi».
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