L’Inter ha battuto 1-0 il Napoli a San Siro nell’incontro valido per la 16/a giornata di Serie A. Decisiva la rete di Dzeko al 56’. Primo ko in campionato per i partenopei primi in classifica.

Il tabellino:
INTER-NAPOLI 1-0
RETE: 12’st Dzeko.
INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Darmian (30’st Dumfries), Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (37’st Gagliardini), Dimarco (19’st Gosens); Dzeko (30’st Correa), Lukaku (19’st Lautaro Martinez). A disp. Handanovic, Cordaz, De Vrij, Bellanova, Asllani, D’Ambrosio, Carboni, Zanotti. All. Inzaghi.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa (30’st Ndombele), Lobotka (39’st Simeone), Zielinski (20’st Raspadori); Politano (20’st Lozano), Osimhen, Kvaratskhelia (30’st Elmas). A disp. Marfella, Sirigu, Demme, Juan Jesus, Mario Rui, Zerbin, Zedadka, Ostigard, Zanoli. All. Spalletti.
ARBITRO: Sozza di Seregno.
NOTE. Ammoniti: Dzeko, Barella, Di Lorenzo.

ROMA -BOLOGNA 1-0.
LA ROMA VINCE DI RIGORE, 1-0 AL BOLOGNA E SESTO POSTO
Alla Roma basta un rigore di Pellegrini al 6’ per avere ragione del Bologna nel primo match dell’anno, e primo dopo la sosta mondiale. Tre punti importanti per gli uomini di Mourinho, che valgono il momentaneo sesto posto in classifica (raggiunta la Lazio che ha perso a Lecce), conquistati non senza fatica e con un brivido finale, al 96’, quando Abraham salva sulla linea la palla del possibile pari felsineo. Il Bologna ha tenuto testa ai giallorossi soprattutto nel secondo tempo, quando entrambe le squadre sono apparse stanche, ma non si è mai reso davvero pericoloso fino, appunto, al 96’. Buono l’impatto del rientro di Dybala, che si è procurato il fallo da rigore con un elegante dribbling in area.Mourinho decide di far partire Abraham dalla panchina, a centrocampo dal primo minuto Tahirovic. La Roma ha bisogno di punti per restare agganciata al treno delle prime, che tengono un ritmo altissimo, e deve trovare continuità in casa, dove in sette partite ha finora raccolto solo 10 punti. I giallorossi nei primi minuti fanno la partita, il Bologna controlla senza affanni, in particolare sugli affondi iniziali di El Shaarawy che però appare isolato in avanti. Al primo vero affondo di Dybala, al 5’, l’argentino viene steso in area da Lykogiannis ed è rigore. Se ne incarica Pellegrini, che spiazza Skorupski per il vantaggio dei padroni di casa. Al 17’ la Roma va vicina al raddoppio con un gran tiro di Mancini deviato sotto porta da Zaniolo che termina alto di poco. Il match rallenta nella parte centrale del primo tempo: il Bologna non riesce ad arrivare nella trequarti romanista per cercare il pari, mentre la Roma controlla e tiene palla ma senza grandi occasioni in avanti. Al 31’ è Orsolini a cercare un difficile tiro in acrobazia dalla corta distanza ma il pallone finisce molto alto sopra la traversa. Il Bologna però cresce e la Roma non riesce più ad affacciarsi in avanti. Al 33’ ci prova Cristante, che arriva al tiro dopo un’azione personale ma colpisce debolmente e la palla è facile preda di Skorupski. Al 39’ squillo Bologna con Arnautovic, che tenta un tiro da fuori ma la mira è imprecisa e la palla termina a lato. Al 41’ replica Dybala con un bel pallonetto dal limite dopo una confusa azione da corner, ma la palla sfiora la traversa. Si va al riposo con i giallorossi in vantaggio per 1-0.La ripresa inizia con la Roma in avanti, al 48’ Zaniolo sfrutta un errore della difesa felsinea e arriva al tiro da pochi passi ma è bravo a opporsi Skorupski. Ma i giallorossi sono rientrati in campo decisi a cercare il gol del raddoppio. Al 56’ però è il Bologna ad arrivare in area e la Roma rischia grosso ma la difesa riesce a chiudere e sventa la minaccia. Al 60’ è il momento di Abraham, che prende il posto di un contrariato Zaniolo. Pochi minuti dopo lascia il campo anche El Shaarawy, autore di una buona gara, per Zalewski, scelto per maggiore copertura sulla fascia. Il Bologna ora tiene palla e la Roma non riesce a rendersi pericolosa. Al 73’ Foti (in panchina al posto dello squalificato Mourinho) deve rinunciare anche a Dybala, colpito da crampi e sostituito da Bove. La Roma sembra ora voler solo controllare per portare a casa un risultato importante. Entrambe le squadre paiono stanche e ora i ritmi sono molto bassi, in attesa del 90’, con il Bologna che tenta qualche sortita alla ricerca del pari ma sempre ben controllato dalla retroguardia dei padroni di casa. Al 96’ brivido per l’Olimpico con una palla che danza davanti alla porta e un miracoloso salvataggio di testa di Abraham sulla linea, che con questo episodio si fa in parte perdonare l’evanescenza in zona gol. Per la Roma tre punti importanti che le permettono di riagganciarsi al treno dell’alta classifica, anche grazie alla sconfitta della Lazio e al pari dell’Atalanta a Spezia. Il Bologna fa gioco ma negli ultimi sedici metri ha poche idee e ancora più difficoltà a realizzarle.

LECCE-LAZIO 2-1
LA LAZIO SI SPEGNE DOPO UN TEMPO. RIBALTONE LECCE
Una Lazio stile dottor Jekyll e mister Hyde si fa ribaltare a Lecce e inizia nel peggiore dei modi la rincorsa al quarto posto di Champions League. Doveva essere la gara della ripartenza dopo il ko di 50 giorni fa con la Juventus per ambire alla fascia alta del campionato e invece la squadra di Sarri dopo un primo tempo dominato si trasforma in una fantasma, senza cuore, coraggio, grinta e capacità di reazione finendo per subire l’aggressività nella ripresa dei salentini, abili nello sfruttare al meglio il black-out biancoceleste. Trascinata nel primo tempo dal suo totem Ciro Immobile che firma al 14’ la rete del vantaggio, la Lazio prima si fa raggiungere da Strefezza al 57’ per poi subire il sorpasso con Colombo al 71’. C’è il tempo per recuperare ma i biancocelesti non hanno la forza per replicare. Per il Lecce è la terza vittoria consecutiva e fa un altro balzo in avanti per allontanarsi dalle sabbie mobili della retrocessione. Per la Lazio una sconfitta che brucia e fa male soprattutto per l’assenza di reazione. Si tratta della seconda consecutiva in trasferta, in controtendenza con quanto fatto dalla squadra di Sarri fuori dall’Olimpico nella prima parte della stagione. Nel corso del match si sono sentiti, dal settore ospiti, cori razzisti all’indirizzo di Umtiti che hanno indotto lo speaker dello stadio a fare un annuncio avvertendo sui rischi di sospensione del match.Non è dunque bastato il rientro di Immobile, partito titolare al centro dell’attacco con Pedro in attacco al posto di Felipe Anderson (Basic vince il ballottaggio con Vecino). Nei salentini l’allenatore Baroni sceglie Banda per completare il tridente con Strefezza e Colombo mentre il neoacquisto Maleh parte dalla panchina.La Lazio parte decisa, sfiora subito al 6’ la rete con il giovane Casale di testa su punizione di Cataldi, respinge con ordine i fraseggi alti dei salentini e al 15’ si porta in vantaggio con il suo bomber Immobile che ritrova la via della rete dopo 83 giorni di digiuno (ultima rete contro lo Sturm Graz in Europa League). L’attaccante su lancio di Casale scatta sul filo del fuorigioco e incrocia di destro alle spalle di Falcone sfatando il tabù del ’Via del Marè, unico stadio di A dove ancora non aveva fatto centro in carriera. Per Ciro c’è un altro primato da aggiornare: dal 2017, da quando è alla Lazio, Immobile ha sempre segnato alla prima partita dell’anno (Crotone, Spal, Novara, Brescia, Genoa ed Empoli le ’vittimè). Il Lecce subisce il colpo, fatica a reagire, si scompone non legando i reparti lasciando alla Lazio la possibilità in più di una occasione per raddoppiare, la più nitida con Basic che al 24’ spara in curva dopo una splendida ripartenza di Lazzari ’spentà da un macchinoso controllo di Zaccagni. La Lazio sembra aver preparato bene il match, offrendo tante soluzioni nel costruire gioco e schemi. Di colpo però la luce si spegne.Per 45’ minuti il Lecce non riesce infatti a rendersi pericoloso, così Baroni nella ripresa dà la scossa giusta inserendo dalla panchina Di Francesco per Banda. Una mossa che risulta quantomai indovinata. La squadra di casa è molto più brillante e aggressiva e mette in difficoltà una Lazio completamente diversa da quella del primo tempo, disattenta e poco reattiva, arretrando troppo e faticando ad arginare gli affondi dei salentini, causa anche condizioni fisiche non ottimali di alcuni giocatori (come quella di Milinkovic-Savic). Sarri si mostra preoccupato ma tarda nel fare i cambi e il Lecce viene premiato per lo sforzo pareggiando con Strefezza che in tap-in raccoglie una corta respinta di Provedel su una conclusione di Di Francesco. Il tecnico toscano corre a i ripari, inserisce Vecino per Milinkovic-Savic e Felipe Anderson per Pedro, che aveva perso intensità con il passare dei minuti.l La Lazio vuole tornare a comandare il gioco e riprendere quel filo conduttore che non aveva mai smarrito per tutto il primo tempo.Ma il Lecce dopo il pari non cambia atteggiamento, non accetta ad abbassare i ritmi approfittando di una Lazio confusa e in evidente difficoltà e al 71’ ribalta il match con Colombo al termine di una splendida azione. Sventagliata millimetrica di Hjulmand, cross al volo di Di Francesco e l’attaccante in prestito dal Milan fa centro sottomisura. La Lazio prova a reagire ma manca di furore e forza. Sarri le prova tutte inserendo anche Marco Antonio per Cataldi e Cancellieri per Zaccagni. Ma l’inerzia del match non cambia. La Lazio aveva già spento la luce. A brillare invece è il Lecce che festeggia al meglio il nuovo anno.

CREMONESE-JUVENTUS 0-1.
LA JUVE ESPUGNA CREMONA NEL FINALE, PUNIZIONE VINCENTE DI MILIK AL 91’
Milik fa il miracolo al 91’ e la Juventus esce con tre punti dallo Zini, dove un’ottima Cremonese aveva fino a quel momento meritato il pari non permettendo ai bianconeri di segnare e giocando a viso aperto, con anche diverse occasioni e colpendo due pali. Ma proprio a tempo scaduto è arrivata la punizione perfetta di Milik, che vale l’1-0 finale che permette alla squadra di Allegri di mantenere ancora il terzo posto solitario grazie alla settima vittoria consecutiva, e tutte senza subire gol.Eppure la Cremonese ha davvero reso la vita difficile agli ospiti per tutto il match. Al 2’ il primo avviso per i bianconeri: su una ripartenza veloce riesce ad arrivare al tiro Okereke, ma la palla viene deviata in corner. Al 13’ è di nuovo Okereke a provare, questa volta di testa, ma Szczesny blocca. Le squadre si affrontano a viso aperto, per la Cremonese nessun timore reverenziale, ma è la Juve a far più paura quando arriva in area. Come al 18’, quando Bremer sfiora la palla di testa da pochi passi: Carnesecchi non avrebbe potuto fare nulla. Lo stesso portiere grigiorosso devia in angolo al 20’ un bel tiro da fuori di Soulè. Al 23’ azione fotocopia sempre di Soulè, deviata di nuovo in corner dal portiere. Al 30’ Miretti prova il tiro a giro da fuori ma la palla sorvola l’incrocio dei pali. Al 38’ è Kostic a sfiorare il palo con un tiro improvviso. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con entrambe le squadre che hanno curato più la fase difensiva di quella offensiva.Nei primi minuti della ripresa la partita resta bloccata, e Allegri al 55’ decide di tentare le carte Chiesa e Kean, per dare più peso all’attacco. Da uno dei primi affondi di Chiesa nasce l’azione che porta al tiro Gatti, che sfiora il palo da buona posizione al 58’. Ora la Juve preme di più e conquista anche diversi calci d’angolo, rendendosi pericolosa ancora al 63’ con un tiro fortissimo di Kostic che finisce alto. I bianconeri conquistano fiducia e campo. Ma al 69’ è la Cremonese ad avere l’occasione più nitida: gran tiro di Dessers che si stampa sul palo a portiere battuto. Al 78’ doppia grande occasione per i bianconeri: Rabiot tira dall’altezza del dischetto ma Carnesecchi è bravo a deviare in angolo, poi sul corner Kean tira da distanza ravvicinata ma ancora il portiere grigiorosso si oppone alla grande. Sulla ripartenza è Valeri ad arrivare al tiro ma anche il portiere bianconero non si fa sorprendere. Il match si accende, entrambe cercano il gol. Al 83’ è il neo entrato Afena-Gyan a colpire il palo esterno da posizione defilata, con un nuovo brivido per Allegri e i suoi. Al 87’ è invece Kean a liberarsi per il tiro: potente ma centrale, Carnesecchi respinge con i pugni. Al 91’ è Milik a sbloccare su punizione dal limite: un tiro preciso che prende il palo interno e passa dietro a Carnesecchi, insaccandosi. La Juve fa suoi i tre punti quando ormai stava perdendo le speranze, e resta terza a meno 2 dal Milan. Botta psicologica per la Cremonese che rimane inchiodata al penultimo posto a quota 7.

FIORENTINA-MONZA 1-1.
Fiorentina e Monza hanno pareggiato 1-1 in un match valido per la 16esima giornata di serie A. La Fiorentina è passata in vantaggio al 19’ con Cabral, pari per il Monza al 61’ di Carlos Augusto.

UDINESE-EMPOLI 1-1.
Udinese e Empoli hanno pareggiato 1-1 nell’incontro valido per la 16/a giornata di Serie A. Toscani in vantaggio con il giovane Baldanzi dopo tre minuti. Nella ripresa il pareggio dei friulani, siglato da Pereyra. Gli ospiti hanno chiuso in dieci uomini per l’espulsione, per doppia ammonizione, di Akpa Akpro al 79’. In classifica Udinese a quota 25, toscani che salgono a 18.