Un fulmine a ciel sereno piomba sul movimento calcistico italiano. E se a subire i danni è l’intera federazione, il ‘‘bagliore’’ e il ‘‘frastuono’’ arrivano fino a Civitavecchia.
Uno dei maggiori indagati nella ‘‘tempesta’’ del calcio scommesse è infatti il portiere del Benevento Marco Paoloni, ragazzo di origini civitavecchiesi, maturato nel vivaio del Gargana.
Ieri mattina la notizia che ha scosso l’intero movimento: gli uomini della Squadra Mobile di Benevento arrestano, in un albergo della città, proprio Marco Paoloni, subito trasferito nel carcere di Cremona.
L’inchiesta, chiamata Ultima Scommessa, nasce dalla partita di calcio di Prima Divisione tra Cremonese e Paganese disputata il 14 novembre scorso e porta in carcere, oltre all’estremo difensore, altre 6 persone, costringendone ai domiciliari altre 9, tra cui l’ex giocatore della Nazionale Beppe Signori. Gli indagati, in tutto, sono 28. Durante l’incontro di calcio Paganese-Cremonese, è stato spiegato oggi dal procuratore Roberto Di Martino, dal questore Antonio Bufano e dal capo della Squadra mobile Sergio Lo Presti, si sentirono male cinque giocatori della Cremonese e un collaboratore. Dalle analisi si rilevarono dalle urine tracce di Lormetazepam. Il direttore generale Sandro Turotti della Cremonese portò i risultati delle analisi in questura a Cremona e denunciò l’episodio. Turotti mise la polizia al corrente di voci su totonero proprio in occasione del match tra Cremonese e Paganese che avrebbe avuto una quotazione di 1 a 6. Da allora partirono le indagini e vennero disposte intercettazioni telefoniche che rivelarono l’accanita propensione di Paoloni a fare scommesse sportive con particolare riguardo agli incontri di calcio e attività che venivano realizzate con l’intermediazione di Massimo Erodiani, organizzatore di scommesse insieme con Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona. I due erano in contatto con gruppi di scommettitori milanesi, bolognesi e gruppi stranieri. Il civitavecchiese a un certo punto non riuscì più a controllare i risultati delle partite truccate, fece perdere molto denaro ai gruppi di scommettitori e diventò oggetto di una tentata estorsione. Nelle intercettazioni appaiono minacce di morte nei suoi confronti.
Gravi le accuse che pendono sul capo del portiere in forza al Benevento: secondo il Pm Di Martino Paoloni occuperebbe una posizione centrale nella rete delle scommesse. Il civitavecchiese è accusato di aver giocato in modo negativo diverse partite e di aver avvicinato compagni e avversari allo scopo di corromperli. Tra le accuse, inoltre, ci sarebbe quella che vedeil portiere del Benevento somministrare un ansiolitito con proprietà ipnotiche ad alcuni calciatori della Cremonese prima della gara con la Paganese. Le partite sotto inchiesta sarebbero 18, tutte legate alla stagione 2010-2011, tra cui ben quattro incontri della Cremonese. Finite sotto la lente degli inquirenti anche cinque partite di serie B e un match di serie A: Inter-Lecce dello scorso marzo.
Intanto la Federazione italiana gioco calcio, attraverso la procura federale, aprirà un’inchiesta su questo scandalo.
La Lega Pro, invece, si costituisce parte civile. Il presidente Mario Macalli - si legge in una nota - ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile nei confronti di tutti i responsabili per il danno di immagine subito e a tutela della regolarità dei campionati.
LA CARRIERA:
Marco Paoloni nasce a Civitavecchia il 21 febbraio 1984. I suoi primi passi nel mondo del calcio li muove nel campo sportivo della De Santis Gargana dove cresce tecnicamente. Da lì il grande passo e il salto nelle giovanili della Roma, dove vince il campionato europeo under 19 al fianco di campioni del calibro di Aquilani, Bovo e Scurto. Il portiere civitavecchiese colleziona in quegli anni anche diverse presenze nella Nazionale Under 19 italiana. Nel 2003 approda al Teramo in C1, dove gioca gli ultimi quattro match della stagione 2003/04. Nella stagione successiva è il titolare fino a gennaio. Nel 2005 passa alla Ternana in serie B, in comproprietà con il Teramo, e fa il secondo a Berni (oggi portiere della Lazio). Nel giugno 2006 il Teramo riscatta la sua metà ma viene venduto all’Ascoli. Torna però ancora a Teramo dove rimane come primo portiere e guadagna con la sua squadra un ottavo posto in serie C1. Ancora un passaggio, ancora all’Ascoli, complice la bancarotta del Terma, dove fa il secondo a Taibi. A settembre 2008 rescinde dall’Ascoli e si trasferisce liberamente all’Udinese, che lo gira in comproprietà alla Cremonese. Nella prima metà di stagione è il secondo di Giorgio Bianchi, mentre nella seconda conquista la maglia da titolare. Nel 2010 la Cremonese compra i diritti e nel gennaio 2011, in uno scambio di portieri, approda al Benevento, dove proprio in questi giorni stava svolgendo un ruolo da protagonista nella finale play off valida per il salto in serie B contro la Juve Stabia.
I SUOI EX ALLENATORI:
«Marco ha sempre avuto una marcia in più e per le sue doti lo spedivo sempre nella categoria superiore». Ad esprimersi così il mitico mister Luigino Petronilli che per alcuni anni, insieme a un altro dei big dei tecnici nostrani, ossia Piero Traini, ha allenato Marco Paoloni quando da piccolo giocava nella Gargana. «Era un ragazzino buono, tranquillo e sempre disponibile - ha proseguito Petronilli - si allenava sempre con tanto impegno: era un soldatino, sempre rispettoso delle regole e sempre pronto a dare il massimo sia negli allenamenti che in campo. Per quanto era dotato invece di tenerlo nei Pulcini lo facevo giocare con gli Esordienti. Eppure anche se doveva vedersela con ragazzi più grandi si è sempre distinto: in ogni torneo era sempre lui ad accaparrarsi il trofeo come miglior portiere». Petronilli poi parla di Marco come di un ‘‘figlioccio prediletto’’: «Sono sempre stato attaccato a lui - ha concluso Petronilli - lo apprezzavo per come amava il calcio e per il suo modo bonario di fare. E’ sempre stato disciplinato e di lui ho solo ricordi positivi. Tra noi c’è sempre stato feeling. Un anno fa ho ricevuto una cartolina che mi ha inviato lui in ricordo dei bei tempi e mi sono commosso. Per me resta sempre il bravo ragazzo che avevo in squadra quando era piccolo». Un altro tecnico che ricorda Paoloni è Roberto Regina, mister del Civitavecchia giovanile: «Il ricordo che ho di Marco risale in particolar modo a quando era piccolo e ‘‘sgambettava’’ sotto casa. Visto che abitava vicino a me e il pomeriggio mi divertivo ad allenarlo per strada. Fin da piccolo ha sempre avuto un fisico possente e grandi doti calcistiche. Proprio per questo dalla capitale l’hanno rapito subito. Fin dalla tenera età ha sempre giocato con squadre importanti. Nonostante ciò non era montato e tornava spesso a Civitavecchia. Durante un’estate di qualche anno fa, mentre giocava con la Roma, il week end, dopo gli allenamenti tornava in città e veniva con noi a fare il portiere in un torneo (dedicato ai ‘84) a Tarquinia. Di lui posso solo che parlare bene».