CIVITAVECCHIA - Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb e Fast proclamano lo sciopero generale in porto dopo il grave incidente mortale in cui ha perso la vita un giovane lavoratore.

"In riferimento - scrivono le sigle sindacali unite - al gravissimo infortunio mortale, accaduto questa mattina nel Porto di Civitavecchia presso il Roma Terminal Container, che è costato la vita a un giovane lavoratore, le scriventi Segreterie territoriali comunicano, in base all’articolo 49 del vigente Ccnl dei lavoratori dei porti, lo sciopero immediato, di 24 ore in segno di lutto per gli aspetti legati alla sicurezza nei luoghi di lavori".

La protesta partirà alle 12 di oggi venerdì 10-02-2023 e continuerà fino alle 12 di sabato 11-02-2023. Lo sciopero, interesserà tutti i lavoratori del Porto di Civitavecchia.

UGL - "Notiziati dell’ennesimo incidente mortale che ha stroncato la vita ad un lavoratore di 28 anni del porto di Civitavecchia, a distanza di 24 h dall’altro straziante epilogo avvenuto al porto di Trieste dove un altro lavoratore dell’ALPT Paolo Borselli ha perso la vita: dichiariamo da subito lo stato diagitazione Nazionale e uno sciopero di 24 ore, che sara’ Territorialmente gestito secondo le maestranze".

Inizia così una nota della segreteria nazionale dell'Ugl mari e porti che interviene dopo il tragico incidente di questa mattina.

"Nell’esprimere le piu’ sentite condoglianze alle famiglie e agli amici degli sfortunati colleghi - proseguono -, non possiamo esimerci da alcune brevi considerazioni. Fermo restante le responsabilita’ che saranno accertate dagli organi preposti, rimarchiamo la necessita’ di evidenziare come negli ultimi tempi il clima nei porti non e’ dei migliori. Il lavoro specie nei Terminals al di là di tutte le precauzioni e’ tra i più disagiati e potenzialmente pericolosi quindi necessita di alta esperienza e professionalita. A garantire il giusto equilibrio e la dovuta serenita’ dovrebbero essere tutte le parti in causa: Istituzioni, AdSP, Armatori e Terminalisti ognuno per la sua parte. Purtroppo le spinte sempre piu pressanti tese a identificare processi lavorativi tendenti a recuperi di produttivita e quindi contenimenti del costo del lavoro, sul modello “autoproduzione” sempre piu invocato o Turni troppo tirati, hanno sui lavoratori effetti devastanti sotto il profilo psicologico, i quali intravedono in queste eventualità il rischio del proprio lavoro. Magari, cio’ non sara’ pertinente con la tragedia di questo momento,ma noi avvertiamo il dovere di richiedere al Governo e Aziende una forte discontinuita’ su questi temi. Le parti sopra richiamate dovono contribuire acreare un clima teso anche al miglioramento del lavoro e quindi dei lavoratori stessi affinche’, il luogo di lavoro sia oltre ai dispositivi di sicurezza, ottimale e rispondente alle esigenze reciproche. La sicurezza non puo’ prescindere da un equilibrato stato emotivo del lavoratore. Invochiamo infine, un tavolo tematico di verifica Nazionale".

Fit- CISL Lazio - “Sono passati appena 20 giorni, ed è di nuovo tragedia sul lavoro sul territorio. Anche questa volta a perdere la vita un giovane operaio impegnato, nel porto di Civitavecchia, nelle operazioni di movimentazione al terminal dei container. Le notizie sono ancora frammentarie e la Polizia di frontiera sta effettuando i rilievi per capire la dinamica dell’incidente mortale”.Così, in una nota, Carlo Costantini e Marino Masucci, segretari generali della Cisl Roma Capitale Rieti e Fit-Cisl Lazio.“Siamo sconcertati, affranti, e non si può continuare a tenere la conta dei morti mentre monta il senso di impotenza e rabbia di fronte a quella che, a tutti gli effetti, è l’emergenza numero uno del mondo del lavoro.Non si può avere vent’anni, avere tutta la gioia della vita davanti e poi, improvvisamente, l’incidente, qualcosa che non va e l’interruttore della vita si spegne. Tragedie che colpiscono giovani alle prime armi come uomini adulti e di esperienza nei cantieri, nei capannoni, sulle impalcature, nelle fabbriche, ovunque.  Basta! La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta di questo nuovo anno. Dobbiamo mettere finalmente un punto a questa lunga scia di sangue che si porta via vite innocenti. Alla famiglia di questo giovane facciamo le nostre condoglianze e ai colleghi diciamo: vi siamo vicini. Ma ora le istituzioni devono incontrarci e insieme dobbiamo mettere a punto una strategia comune per aumentare i controlli, incentivare la formazione nelle aziende e sanzionare chi non la effettua. La formazione è un tassello fondamentale per rendere tutti i lavoratori, dal primo appena assunto all’ultimo che sta per andare in pensione, consapevoli dei rischi del proprio lavoro. Siamo stanchi di fare la conta dei morti: basta, basta, basta!”

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