CIVITAVECCHIA – Unione popolare ha organizzato per mercoledì alle 18,30 nella sede di via delle Case Nuove 3, un incontro con Francesco Girardi, ingegnere civile ambientale, pianificatore e progettista per discutere del futuro di Civitavecchia, con particolare riferimento al progetto di Ambyenta Lazio che continua ad incombere sul territorio. 

«Ambyenta Lazio vorrebbe seppellire Civitavecchia sotto una montagna di rifiuti organici provenienti da tutta Italia – hanno spiegato – non è possibile pensare che un territorio che faticosamente si sta liberando dalle servitù energetiche fossili per immaginare un futuro di rinnovabili, posti di lavoro e ambiente salubre si veda calato dall'alto, senza che ce ne sia alcuna necessità, un mega biodigestore che tratta 120.000 ton/anno di rifiuti organici, quando il territorio ne produce solo 7.000. Senza considerare l'ulteriore aggravio dell'inquinamento con il traffico aggiuntivo di oltre 70 camion al giorno e l'inevitabile produzione di CO2 e altri gas climalteranti, oramai causa acclarata dei tanti danni climatici. Non è pensabile neanche accettare la riduzione della taglia, come qualcuno vorrebbe fare per venire incontro agli interessi degli amici degli amici: non cambia niente, è proprio il sistema che è sbagliato. Noi non ci stiamo, non solo perché è un impianto calato dall’altro per sole ragioni speculative, ma perché esiste un'alternativa valida, efficiente, naturale, non inquinante, collaudata e in altre realtà già operativa. Come oramai nostro costume contrapponiamo a impianti estranei alle esigenze del territorio, progetti idonei alle necessità dello stesso, studiati da tecnici del settore e realizzabili».

Ed è questo di cui si discuterà mercoledì. «L’ingegnere Girardi è l'Amministratore Unico di ASA, la Municipalizzata del Comune di Tivoli – hanno aggiunto - dove già da tempo sono operativi questi tipi di impianti, che fanno risparmiare sulla Tari e non inquinano; con lui illustreremo come sia possibile e virtuoso trattare i rifiuti organici con i piccoli impianti di compostaggio e rifletteremo su come far si che dalla nostra proposta, questo progetto diventi patrimonio e richiesta dell’intera collettività cittadina».