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VITERBO – La città di Viterbo ha detto addio al giornalista Giuseppe Rescifina, per tutti “Peppe”. Di origine siciliana, Rescifina da decenni aveva scelto la Città dei Papi per vivere e lavorare. Per anni giornalista del Corriere di Viterbo, dove è stato anche caposervizio, Rescifina ha raccontato la cultura di tutta la provincia di Viterbo.


Ma non solo. Giuseppe Rescifina ha anche collaborato con giornali nazionali quali il Corriere della Sera e il Giornale di Sicilia.


Oggi pomeriggio si sono svolti i funerali nella chiesa del Sacro Cuore al Pilastro.
«C'è chi lo conosceva come l'intellettuale, chi come il giornalista professionista, chi come l'appassionato studioso di Dante Alighieri. Ma per la sua comunità parrocchiale, il professor Giuseppe Rescifina, Pippo, era soprattutto "un uomo di fede".


Una fede ricercata, approfondita, a volte persino "curiosa", come quella degli apostoli che, pur avendo visto i miracoli, chiedevano a Gesù: "Signore, aumenta la nostra fede"».
A tracciare questo ritratto intimo e spirituale, durante la cerimonia funebre, è stato il suo parroco e amico don Flavio Valeri.


«Quando è venuto ad abitare qui, ha subito preso contatto con me. Potrei scrivere la sua storia, perché me l'ha raccontata tutta», ha rivelato dall'altare. Una frequentazione assidua, fatta di confidenze e di una presenza costante.


«Insieme a Simonetta, tutti i sabati erano qui alla celebrazione eucaristica», ha continuato, sottolineando la sua devozione e l'abitudine al sacramento della penitenza, ricevuto per l'ultima volta proprio alla vigilia di Natale.


Un legame, quello con la fede, che si intrecciava in modo indissolubile con la sua più grande passione letteraria. Il professore, infatti, era solito declamare i canti della Divina Commedia al termine delle celebrazioni nei momenti forti della liturgia, come la Quaresima.
«Venivano quasi i brividi quando proclamava il canto XXXIII del Paradiso, 'Vergine Madre, figlia del tuo figlio», ha ricordato il sacerdote. Un modo per unire la tensione spirituale del Sommo Poeta alla gloria di Dio.
Nonostante la malattia, la sua mente brillante non si era mai fermata. Fino all'ultimo ha lavorato alla sua opera sul Conclave di Viterbo, un libro di cui parlava con entusiasmo pochi giorni prima della scomparsa e che ora rimarrà come sua preziosa eredità intellettuale.
Ma i suoi progetti andavano già oltre. "Il 23 dicembre mi diceva che stava già programmando un nuovo lavoro, sui Papi del Novecento", ha svelato il parroco. Alla domanda su quale fosse stato il più grande, la sua risposta fu secca: "Paolo VI, il Papa che ha aperto una strada nuova nella Chiesa".


Un uomo che ha saputo approfondire ogni aspetto della vita, della cultura e della fede, lasciando un vuoto non solo nel mondo accademico ma anche nel cuore di chi ha avuto il privilegio di condividere con lui un pezzo di cammino, terreno e spirituale.
IL CORDOGLIO DELLA SINDACA DI VITERBO CHIARA FRONTINI
«Ho appreso con profonda tristezza e commozione della scomparsa di Giuseppe “Pippo” Rescifina, giornalista, saggista, intellettuale e uomo di cultura – le parole della sindaca di Viterbo Chiara Frontini – Per decenni ha messo la sua competenza professionale, la sua sensibilità e la sua curiosità intellettuale al servizio della Tuscia, descrivendo i nostri luoghi e le nostre identità con grande rispetto e passione. Messinese d’origine e viterbese per scelta, ha profondamente radicato il proprio percorso umano e professionale nella nostra città. Penna autorevole del giornalismo locale e non solo, Pippo Rescifina ha saputo esprimere la sua visione del mondo attraverso la scrittura, il teatro e la divulgazione culturale. Con i suoi saggi, le sue performance e i suoi progetti teatrali ha saputo avvicinare tanti alla conoscenza della storia, dell’arte e della letteratura, con un particolare amore per Dante Alighieri e per il legame profondo tra la Tuscia e l’immaginario dantesco, più volte rappresentato e interpretato durante la stagione di Ferento, manifestazione a cui non ha mai fatto mancare il suo contributo culturale e professionale. La sua ricerca, la sua intelligenza critica e il suo costante impegno per valorizzare l’identità culturale del nostro territorio resteranno un’eredità preziosa. Ai familiari le mie più sentite condoglianze e quelle della città di Viterbo».
Alla famiglia di Peppe Rescifina giungano le condoglianze anche della nostra redazione.
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