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S. MARINELLA – «Il sindaco Tidei parla di 430mila euro di fondi ministeriali per la messa in sicurezza del fosso Ponton del Castrato. Si parla poi di un milione di euro, senza specificare la sua provenienza, per l’ultimo stralcio dei lavori che escludono la vasca di laminazione». A parlare è il direttivo del Comitato 2 Ottobre. Nel convegno organizzato nel novembre scorso con il Comune vennero visualizzate le simulazioni di piena di quello che è il fosso più pericoloso di Santa Marinella, cioè Ponton del Castrato.
«Il ponte sulla ferrovia crea l’occlusione che espone le vite umane al massimo rischio, come successe nel 1981 - spiega il Comitato - La vasca d’esondazione su terreni Arsial, anche se di dimensioni ridotte rispetto a quella necessaria, potrebbe essere facilmente realizzata riducendo comunque i danni a cose e persone in caso di piena. Quindi, le due opere necessarie e non più rinviabili sono, l’allargamento del ponte sulla ferrovia, vera e propria barriera e la vasca d’esondazione anche se ridotta. Oggi evinciamo che questi due interventi fondamentali su Ponton del Castrato non sono previsti. Anziché rivedere il progetto originario, seguendo le indicazioni dell’autorità di Bacino, gli interventi previsti sono quelli già illustrati da Mencarelli il 5 novembre”.
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