CIVITAVECCHIA – «Un’amministrazione comunale che, sempre più sfiancata dalle beghe interne, ignora i quesiti posti dai consiglieri comunali e non dà nemmeno risposte alle pur semplici istanze dei cittadini». Così il gruppo consigliare del Pd definisce l’attuale amministrazione, che fa riferimento, ad esempio, alla richiesta inoltrata tempo fa per conoscere con certezza la proprietà di via di Torre Valdaliga. «Nonostante tale quesito sia stato ripetutamente posto a più uffici, al vicesindaco ed allo stesso sindaco – hanno spiegato - sono diversi mesi che non si riesce ad avere una risposta certa. Neanche la precedente segnalazione alla stampa di questa inammissibile vicenda è riuscita a smuovere lo sconfortante muro di gomma che l’amministrazione comunale sembra aver predisposto, in questo come in molti altri casi, per portare i cittadini alla rinuncia per sopravvenuto sfinimento. Ritenendo ineludibile l’obbligo di avere un quadro preciso delle strade di pertinenza comunale, per l’amministrazione Tedesco come per qualsiasi altro ente pubblico responsabile, per evidenti profili di responsabilità legati agli obblighi di una adeguata manutenzione ai fini di prevenire eventuali incidenti, abbiamo fatto una ulteriore richiesta di accesso agli atti. Volevamo avere un quadro preciso delle strade comunali prese in carico dal Comune e di quelle definite comunali ma che non sono state prese in carico per mancanza di risorse economiche finalizzate alla manutenzione».

Anche in questo caso, come spiegato dai consiglieri, non si è ancora riusciti ad ottenere alcuna risposta «da questa indolente amministrazione che si dimostra incurante dei danni che si potrebbero arrecare alla popolazione per una mancata manutenzione delle strade comunali non prese in carico. I cittadini – hanno concluso - hanno il diritto di sapere se la via in cui abitano non avrà mai nessuna manutenzione con conseguente più alta probabilità di incidenti e, questa volta, l’amministrazione non potrà ricorrere al solito muro di gomma per non dare risposte. Saremo, infatti, pronti a denunciare alle superiori istituzioni il ritardo e la mancata risposta a quanto da noi richiesto nell’interesse del bene comune».