CIVITAVECCHIA – Il Partito democratico di Civitavecchia lancia un appello chiaro e determinato: agire subito per evitare una crisi economica e occupazionale a seguito della chiusura della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. Durante la prima riunione della nuova Segreteria del partito, il segretario Enrico Luciani ha esposto le iniziative che il Pd intende mettere in campo per affrontare le conseguenze del phase out, coinvolgendo Enel, il governo e le istituzioni locali. E lancia una mobilitazione su tre livelli – locale, regionale e nazionale – per accendere i riflettori sul futuro della centrale Enel. Di fronte alla prevista chiusura dell’impianto a carbone e alle sue possibili conseguenze, Luciani annuncia anche una serie di incontri consultivi con le parti sociali e imprenditoriali del territorio, volti a costruire una strategia condivisa e dare risposte urgenti ai lavoratori e alla cittadinanza.

«È tempo di agire, e non possiamo più permetterci silenzi o atteggiamenti di rassegnazione» ha spiegato. Con centinaia di posti di lavoro a rischio, il Pd ribadisce la necessità di un piano di sviluppo sostenibile che salvaguardi i lavoratori e garantisca un futuro economico stabile alla città. «L’amministrazione comunale non può rimanere isolata di fronte a una trasformazione così radicale» sottolinea Luciani. E invita Enel e il Governo a prendere una posizione chiara: «Enel deve cambiare atteggiamento e il Governo deve attivarsi – prosegue Luciani – la centrale di Torrevaldaliga Nord ha rappresentato per decenni un pilastro dell’energia italiana, contribuendo fino al 15% del fabbisogno nazionale. Oggi, però, la transizione ecologica non può prescindere dalle esigenze del territorio, che chiede sicurezza e sviluppo economico, oltre che mantenimento dei livelli occupazionali. Non è solo questione di accordi, ma di responsabilità verso una comunità che rischia di essere gravemente penalizzata».