PHOTO
SANTA MARINELLA – «Quanto emerso dai video pubblicati sui social, che ritraggono il sindaco avv. Pietro Tidei intento ad insultare il sottoscritto, mio padre ed alcuni miei amici, è la fotografia di una situazione ormai degenerata che mi ha portato alla decisione di rimettere il mandato avuto dai cittadini».
Lo dichiara il consigliere comunale Jacopo Iachini.
«Le accuse di affarismo – prosegue – che nel video il sindaco al mio gruppo politico sono prive di qualsiasi fondamento e lesive della dignità di persone che non vivono certo di politica ma che si alzano tutte le mattine per recarsi a lavoro e dedicano il restante tempo alla cosa pubblica. A queste accuse infamanti ci saremmo aspettati delle scuse da Tidei che non sono arrivate, alimentando ancora di più in città il clima di opacità nell’azione amministrativa. Ma le illazioni del sindaco sono soltanto la goccia di un vaso che ormai non è più possibile contenere. Le scelte che Tidei ha posto come improrogabili ai consiglieri di maggioranza pongono una serie di riflessioni sul futuro della nostra città: dal project financing sulla Passeggiata Perla del Tirreno o Patneriarato Pubblico Privato, alla conversione dell’ex Pio X da struttura turistica ad appartamenti, non ultimo i nuovi piani 167 che avrebbero portato alla cementificazione di Santa Severa e che, nonostante la sonora bocciatura da parte della Sovrintendenza ai Beni Archeologici, il sindaco continua a riproporre. Santa Marinella e Santa Severa e i suoi cittadini meritano rispetto ma quello che è stato messo in atto in questi anni di consiliatura è stata una gestione della città priva di visione che ha minato la credibilità e l'affidabilità di chi come il sottoscritto ci ha messo la faccia per provare a far crescere il nostro territorio. Le parole di Tidei, la sua sfrontatezza, sono un'offesa non solo al sottoscritto ma a tutti i Santamarinellesi e santaseverini. Chi amministra un bene pubblico deve avere la capacità di mettere il proprio ego da parte e pensare alla comunità che guida. Credo – conclude – che per rispetto alla città sia giusto restituire in fretta ai cittadini il diritto di tornare a scegliere».
©RIPRODUZIONE RISERVATA



