PHOTO
CIVITAVECCHIA – La polemica sul laboratorio scolastico che ha visto protagonista la figura dell’angelo con il Corano continua ad alimentare il dibattito cittadino. Dopo le difese arrivate da esponenti del centrosinistra, Fratelli d’Italia Civitavecchia torna sull’episodio con una nota nella quale ribadisce le proprie perplessità sull’accaduto e ne approfitta per riaprire il confronto più ampio sul ruolo dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
«Comprendiamo, pur non condividendole – si legge nella nota – le prese di posizione di tutte le forze politiche di sinistra ed estrema sinistra e di esponenti politici di sinistra che, per difendere l’operato dell’insegnante coinvolta, hanno interpretato l'ora dedicata all'insegnamento della religione cattolica in maniera coerente con la loro impostazione ideologica».
Secondo il partito di maggioranza, la vicenda è stata sollevata legittimamente da alcune famiglie che non hanno condiviso l’iniziativa, ritenendola inappropriata per bambini di sette o otto anni. «Spiace che la strumentalizzazione politica abbia in parte distorto l'oggetto originario della questione – aggiungono – ma la critica non riguarda la buona fede della docente, bensì l'opportunità di quella scelta educativa».
Fratelli d’Italia ne approfitta per rilanciare la necessità di una riflessione più ampia: «Riteniamo fondamentale una difesa chiara e coraggiosa dei contenuti identitari del cristianesimo, soprattutto in un momento storico in cui il politicamente corretto e una certa deriva della cosiddetta “cultura woke” stanno portando a una sistematica rimozione di ciò che è radicato nella nostra storia millenaria».
Nel mirino, oltre alla specifica attività scolastica, anche una visione più generale dell’interreligiosità, considerata «uno strumento con cui si relativizzano le verità fondanti della fede cristiana» se ridotta a esercizio superficiale di inclusività.
Il comunicato si conclude con un messaggio rivolto alle istituzioni: «Spetta alle istituzioni – civili e religiose – vigilare e intervenire quando, in nome del pluralismo, si rischia di smarrire il senso e la centralità della nostra tradizione».
Secondo il partito, il tema non riguarda solo i credenti: «È questo – ci teniamo a sottolinearlo – il pensiero di tanti cittadini, credenti e non, che in questi giorni ci hanno manifestato perplessità e preoccupazione». La scuola, concludono, «non può diventare il terreno di sperimentazioni ideologiche che mettono da parte la nostra storia, la nostra cultura e la nostra identità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA