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LADISPOLI - Da un lato la variazione allo schema di convenzione tra il Comune e Piazza Grande (per la realizzazione di un centro commerciale al km 38)M; dall'altra parte il progetto "Dopo di Noi" annunciato dal sindaco ladispolano Alessandro Grando. Ed è scontro in consiglio. Mentre infatti nei giorni scorsi il primo cittadino ha annunciato la realizzazione del progetto - che garantirà un futuro ai diversamente abili anche quando i loro famigliari non saranno più in grado di occuparsene - dall'altra parte a scatenare il dibattito politico è proprio la convenzione tra Palazzo Falcone e la società. In sostanza, quest'ultima per poter realizzare l'opera edilizia al km 38 dovrà versare all'amministrazione il contributo straordinario pari a 950 mila euro. Soldi che il Comune dovrebbe incamerare contestualmente al rilascio dei permessi a costruire. In realtà, con la modifica allo schema di convenzione il contributo «verrebbe invece trasformato nell'impegno futuro da parte di Piazza Grande, a realizzare un'opera pubblica, come il "Dopo di Noi"». Un modus operandi mal digerito dall'opposizione che, in consiglio comunale, durante il dibattito ha chiesto alla maggioranza di incamerare nelle casse comunale il contributo nell'immediatezza e di utilizzarlo, "in prima persona" per la realizzazione del progetto andando ad interfacciarsi con tutte le realtà e gli Enti preposti affinché il "Dopo di Noi" possa diventare realtà. Proposta bocciata dalla maggioranza del sindaco Grando. Proprio il primo cittadino durante il suo intervento ha rivendicato la bontà dell'operazione condotta dal Comune evidenziando come il privato avrà meno difficoltà rispetto all'Ente pubblico nel realizzare l'opera nel minor tempo possibile proprio come accaduto con il palazzetto comunale. «Il terreno lo abbiamo individuato - ha spiegato - sarà acquisito a patrimonio». In sostanza per il primo cittadino dopo l'approvazione della variazione allo schema di convenzione entro maggio del prossimo anno si sarà in grado di posare la prima pietra e di vedere l'opera realizzata «entro la fine del mandato». «Secondo noi - ha commentato ancora Grando - incassare i soldi e realizzarla in prima persona non è una opzione conveniente per tempistiche e burocrazia».
Ma dall'opposizione non ci stanno.
«Sebbene la legge consenta accordi di questo tipo - spiegano da Ladispoli Attiva - essi devono essere accompagnati da un progetto dettagliato. Al momento, però, non esiste alcuna proposta concreta, nemmeno preliminare per il "Dopo di Noi". Non è chiaro come e quando l'opera sarà realizzata, se sarà di competenza comunale o distrettuale, né come saranno garantiti i costi di gestione. Senza una pianificazione adeguata, il rischio è quello di costruire un'opera insostenibile, sia dal punto di vista economico che gestionale».
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