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CIVITAVECCHIA – Quattro domande per sei candidati. Si è svolto mercoledì all’Aula Pucci del comune di Civitavecchia il confronto promosso dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia in stretta collaborazione con il suo Dipartimento Città Metropolitana. Ad aprire i lavori il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia Alessandro Panci e Antonio Correnti, del Dipartimento Città Metropolitana, subito dopo poi il moderatore Stefano Pozzovivo, di Radio Subasio, ha lanciato la prima domanda ai candidati Enzo D’Antò, Roberta Galletta, Massimiliano Grasso, Vittorio Petrelli, Marco Piendibene e Paolo Poletti. Si è parlato di temi importanti come il prossimo Giubileo, quello del 2025, e di quanto potrà influire sul futuro della città, del rapporto con l’Ordine che si intende instaurare, dell’idea che si ha per la dirigenza dell’ufficio urbanistico e della visione che si ha di Civitavecchia.
Tre minuti a testa per rispondere per un confronto dai toni pacati e rispettosi da cui è emersa, però, la ferma volontà di instaurare un tavolo, o un gruppo di lavoro che dir si voglia, permanente per confrontarsi con i professionisti del territorio, come appunto gli architetti, per una Civitavecchia che possa rinascere partendo dall’area retroportuale, come suggerito da Grasso, o dall’ex area Italcementi, sebbene Galletta ad esempio si sia detta scettica. Piendibene, ad esempio, pensa ad una Civitavecchia che possa rispecchiare il titolo di “porto di Roma”.
Per l’ufficio Petrelli e D’Antò vogliono un tecnico, Piendibene e Grasso pensano ad un articolo 110 in attesa del bando per un nuovo dirigente. Poletti vuole invece anche una reingegnerizzazione degli uffici. Emersa anche la necessità di un maggior confronto con la Sovrintendenza per i futuri progetti e per questo sarà fondamentale il supporto degli Architetti.
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