SANTA MARINELLA - Coalizione Futuro interviene sulle proroghe delle concessioni balneari rilasciate dal Comune ai gestori degli stabilimenti che ne hanno fatto richiesta. “Restituire il mare alla comunità – dice la lista civica - vogliamo che sia sempre garantita massima visibilità, totale accessibilità e piena fruibilità del mare e delle spiagge, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno”. Coalizione Futuro dunque chiede chiarezza e trasparenza riguardo alla questione delle proroghe, e lo fa attraverso la consigliera, Clelia Di Liello, che ha fatto una richiesta di acceso agli atti. “In continuità con le manifestazioni che questa estate ci hanno visto in prima linea – dice la Di Liello - chiediamo che sia garantito il diritto alle spiagge libere, gratuite ed accessibili, troppo spesso minacciato dalle tante irregolarità di gestione o da comportamenti che tendono a scoraggiarne la libera fruizione. È nostra intenzione tutelare la costa di Santa Marinella che vogliamo progressivamente restituita alla fruizione da parte dei cittadini e turisti, attraverso opere di bonifica e riqualificazione di tratti di costa abbandonati e rimuovendo gli ostacoli, amministrativi o di fatto, che negli anni hanno prodotto la cessione di tante porzioni di arenile all’uso esclusivo da parte di privati. Intendiamo salvaguardare gli operatori balneari da contratti impropri e pericolosamente illusori, perché il nostro obiettivo è di promuovere uno sviluppo dei servizi sano e rispettoso dell’ambiente che consenta agli operatori del settore di preservare le proprie attività nell’interesse sociale ed economico della comunità. Le spiagge e la costa appartengono a tutti e non sono una proprietà privata. La gestione deve mettere al centro l’interesse comune e deve essere affidata a chi garantisce sostenibilità ambientale e sociale, escludendo coloro che abbiano commesso abusi”. “Per superare il braccio di ferro tra chi mira alle proroghe indiscriminate promesse dal governo Meloni e nel piccolo del nostro territorio sostenute dall’amministrazione Tidei e i difensori delle direttive europee – conclude la Di Liello - è necessario che lo Stato e i Comuni valorizzino e incoraggino la qualità del servizio, difendano e premino chi correttamente la persegue sulle porzioni di costa che, ricordiamo, è un bene comune su cui il pubblico ha concesso il privilegio della gestione privata. La nostra preoccupazione va nella direzione della difesa dei diritti dei bagnanti e della qualità del servizio di chi gestisce le concessioni. Siamo convinti che la soluzione del problema non sia in bandi o avvisi fittizi, utili solo a fornire illusorie garanzie con conseguente rischio di ricorsi e contenziosi, ma nel rispetto delle regole a tutela dei diritti e degli interessi sia dei bagnanti che degli operatori balneari”.

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