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CIVITAVECCHIA – Non si spengono le polemiche alla luce della bocciatura, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, della mozione presentata dall’opposizione che chiedeva di revocare la delibera di Giunta 242 del 10 dicembre 2024, relativa alla “regolarizzazione” dei rapporti tra Comune e Unione musicale civitavecchiese per l’uso dell’immobile comunale di via Bramante. «Restano numerose domande cui non è stata data risposta. Ma per questo ci penseranno gli organi competenti» ha infatti sottolineato l’esponente della Svolta, Fabiana Attig secondo cui «va rafforzandosi la consapevolezza che questa giunta, con la maggioranza compiacente, voglia continuare a governare la città con l’iniqua formula dei figli e figliastri. Quella associazione gode di parentele strette anzi strettissime e perciò come un ogni “buon padre di famiglia” si deve intervenire; et voilà abbonati con un colpo di bacchetta magica 160mila euro di debiti nei confronti della cosa pubblica. Un debito, questo, fuori dal bilancio di Previsione, fuori dalla regolarità contabile, fuori dalla trasparenza e dalla documentazione contabile, delle deliberazioni e delle obbligazioni contratte».
Attig punta il dito contro il primo cittadino, che «esige rigore solo da chi non può difendersi ma soprattutto da chi intralcia le strategie e le desiderate dei suo amici, arrivando a revocare concessioni per poi parlare di bandi che verranno». E cita il regolamento sull'impiantistica sportiva, che domani arriva in discussione all’aula Pucci, cita la gestione di impianti da oltre 30 anni, «con la piscina di via Maratona declassata come impianto di non rilevanza cittadina pertanto non soggetta a gara, così come annunciato dallo stesso delegato allo Sport Patrizio Pacifico. Ciò che a Palazzo del Pincio non hanno tuttavia compreso e che la regola dei due pesi e delle sue misure appartiene al passato e che da qualche secolo il diritto ha stabilito altre leggi e garanzie. La rinuncia da parte dell’amministrazione locatrice ai crediti certi, liquidi ed esigibili derivanti da contratti di locazione stipulati con associazioni no profit, sono lontani dal poter essere inquadrati come “aiuti, contributi, sovvenzioni”, è nei fatti una remissione del debito ingiustificata ponendosi in contrasto anche con il principio di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Davanti al perdurare di tali comportamenti è inevitabile che i danni verranno pagati da chi si è reso responsabile di questa disparità ad iniziare dal Sindaco in palese conflitto di interessi, dagli assessori per aver approvato atti a danno dell’Ente, dai Consiglieri che con il loro voto di approvazione sono divenuti corresponsabili del danno erariale, dunque, dalla mancata riscossione dei canoni di locazione da parte di amministratori e funzionari, in ragione del grave depauperamento per le casse locali dovuto alla definitiva perdita del credito».
Da qui l’appello rivolto a «associazioni sportive, culturali, musicali, storiche e artistiche che avete sempre compiuto il vostro dovere pagando i canoni con grandi sacrifici e avendo cura dei luoghi assegnati, a dispetto di chi sfruttando la “fratellanza” e in qualche caso la parentela, in silenzio ha beneficiato dei saldi di fine stagione – ha concluso Attig – è il momento di passare alla cassa. E quale migliore occasione presentare il conto al prossimo incontro del 20 agosto ai diretti interessati Sindaco e Delegato allo Sport?».