Milano, 23 ott. (Adnkronos) - "Non sono in grado di precisare con esattezza quando è successo ma vorrei dire che mi dispiace per quanto accaduto, per aver assassinato Marta con la quale avevo un buon rapporto. Il fatto è successo a casa mia a mezza mattinata preferisco non ricordare le modalità con cui è avvenuto il fatto". Iniziano così le dichiarazioni spontanee, quando gli è stato notificato il fermo, di Domenico Livrieri, accusato dell'omicidio della vicina di casa Marta Di Nardo, 60 anni, uccisa con una coltellata al collo, tagliata in due e nascosta nel soppalco della cucina, nell'appartamento dell'uomo in via Pietro da Cortona a Milano. "Vorrei solo dire che mi dispiace, che non è stata colpa mia ma dei miei familiari che non mi aiutavano. Preso dal panico ho nascosto il corpo sopra nella botola in cucina dopo averla tagliata con un coltello da cucina lungo 50 centimetri che si trova ancora presso la mia abitazione. Il coltello si trova in cucina sul mobiletto nero, ha lama liscia e manico giallo. Non ho raccontato a nessuno di quello che è successo. Non so perché i giorni successivi mi recavo a casa sua dove mangiavo", aggiunge ai carabinieri prima di essere portato nel carcere di San Vittore dove si trova da sabato scorso. "La scheda sim l’ho buttata nel water. Le chiavi di casa di lei le ho buttate vicino alla stazione centrale di Milano ma non ricordo quando. Preciso adesso che per prenderle il bancomat e per poter prelevare tutti i mesi, l'ho uccisa colpendola al collo con un coltello" aggiunge l'uomo con problemi psichici.
Milano: arrestato per omicidio, 'mi dispiace, con vittima avevo un buon rapporto'
23 ottobre, 2023 • 12:05


