Roma, 26 mag. (Adnkronos) - "A Gradisca ho trovato la conferma ulteriore che i Cpr non sono una soluzione e vanno chiusi. Non servono al fine della cosiddetta deterrenza, perché qui ci sono persone che vengono prelevate quando escono dal carcere, rinchiuse per novanta giorni e poi fatte uscire col foglio di espulsione, per ricominciare il giro. Oppure si tratta di persone che vengono trovate in giro per il nostro Paese senza documenti, e sono la maggior parte". E quanto ha dichiarato la deputata e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani, oggi in sopralluogo al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca dIsonzo (Gorizia), effettuato dopo la visita ispettiva al Cpr di Gjader in Albania. "Ho constatato che talvolta hanno pure una famiglia con figli che frequentano le nostre scuole, come un ragazzo nato e cresciuto in Italia ma tenuto giorni per sicurezza nel Cpr perché non ha potuto rinnovare il permesso di soggiorno. Insomma, se parliamo di delinquenti dovrebbero stare in carcere, ma queste sono strutture illegali per le condizioni di vita dei reclusi e per le condizioni di chi ci lavora. La parlamentare dem, che al termine della visita ha incontrato il sindaco di Gradisca Alessandro Pagotto, riferisce che nel Cpr oggi ci sono 75 persone provenienti pressoché tutte da fuori regione e divise in aree contraddistinte da colore diverso e segnala di aver ricevuto unimpressione positiva per quanto riguarda lente gestore e le forze dellordine. Serracchiani definisce la struttura fatiscente con molte stanze chiuse in quanto assolutamente inagibili e con criticità particolari in alcune delle aree più sensibili. Si dovrebbe intervenire al più presto ma precisa - non ho visto lavori e non sono al corrente se ve ne siano in corso in altre parti. Posto che sarebbe inutile e costosissima una ristrutturazione a Gradisca conclude la deputata in Albania hanno buttato quasi un miliardo per metterci una quarantina di persone.