Roma, 17 set. (Adnkronos Salute) - "E' il primo esempio di Consensus paper relativo all'aderenza terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) e rappresenta un documento condiviso rivolto non soltanto ai pazienti, ma anche ai professionisti della salute". Così Salvo Leone, direttore generale di Amici Italia, Associazione nazionale malattie infiammatorie croniche intestinali, all'incontro con la stampa che si è svolto oggi a Milano per la presentazione della guida pratica per migliorare la gestione clinica e il coinvolgimento del paziente. "Nell'indagine che abbiamo condotto" come associazione, "gli aspetti che impattano maggiormente sull'aderenza terapeutica - spiega Leone - sono gli effetti collaterali, percepiti o temuti, nel 40% dei casi e la treatment fatigue, ossia la stanchezza di dover assumere dei farmaci per lunghissimo tempo, nel 35% dei casi. Inoltre le dimenticanze o le difficoltà organizzative, la scarsa comprensione dell'importanza della cronicità - soprattutto nei pazienti giovani che faticano a legare il concetto di 'cronico' con 'per sempre' - e i problemi di comunicazione con i medici sono citati nel 20% dei casi. Ma il dato più significativo emerso da questa indagine è che il 50% dei pazienti ha dichiarato almeno un episodio di non aderenza volontaria o involontaria". "Uno degli aspetti da considerare per ridurre queste criticità - evidenzia Leone - è migliorare la comunicazione tra medico e paziente, ma è da prendere in considerazione anche lo 'share decision maker', cioè il condividere le scelte terapeutiche di trattamento tra medico e paziente, in cui il medico porta il sapere scientifico e il paziente porta la sua esperienza. Si deve fare in modo che il paziente sia supportato non soltanto dai professionisti della salute, ma anche, laddove necessario, come nel caso di alcuni pazienti anziani, dai caregiver, che ricoprono un ruolo molto importante".