Tel Aviv, 3 ago. (Adnkronos) - "Il programma nucleare iraniano è stato fatto arretrare di alcuni anni, ma adesso Teheran produce missili. Abbiamo preso di mira tutte le componenti della filiera nucleare, compresi larricchimento, la trasformazione e la militarizzazione del materiale radioattivo. Secondo le nostre stime, prima del nostro attacco di giugno, lIran era a circa sei mesi dalla possibilità di produrre una bomba nucleare". Lo ha detto a Libero il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, aggiungendo che "ora cè un impegno molto chiaro, non solo da parte di Israele, ma anche degli Stati Uniti, a intervenire di nuovo per impedire che lIran ottenga armi nucleari. E credo che gli Stati Uniti abbiano dimostrato con i fatti di prendere la questione molto seriamente". Sa'ar sottolinea che Teheran non ha smesso di essere pericoloso, "perché cè un altro pericolo che viene dallIran: il programma di missili balistici. Hanno in programma di produrne circa 300 al mese, un numero incredibile. E questo esporrebbe il nostro piccolo Stato a un pericolo insostenibile. Abbiamo gravemente danneggiato la loro capacità di produrre missili balistici. Quindi, anche da questo punto di vista, oggi siamo in una posizione migliore e questo è importante anche per la sicurezza dellEuropa, come i governi europei sanno bene. Spero che i Paesi dellE3 - Germania, Regno Unito e Francia - attivino questo mese la clausola di 'snapback', che consente di reintrodurre le sanzioni contro lIran, per impedire ogni comportamento destabilizzante. Questo include anche il sostegno a gruppi terroristici e ad attori statali e non statali in tutta la regione, come Hezbollah in Libano e gli Houthi in Yemen, che tra laltro rappresentano una seria minaccia anche per leconomia italiana".