Roma, 26 giu. (Adnkronos) - Lauto si conferma centrale per la mobilità degli italiani: 8 su 10 non rinunciano alle quattro ruote per i propri spostamenti, ma i prezzi elevati frenano i nuovi acquisti e spingono i consumatori ad attendere. Resta stabile lutilizzo del trasporto locale, in calo scooter, monopattino, veicoli in sharing e taxi. Dal 2013 i prezzi medi delle auto sono aumentati del 52% a fronte di aumento del reddito familiare nazionale del 23%. Un gap che rende sempre meno lauto un bene di massa. Continua lavanzata delle vetture cinesi. È quanto emerge dallindagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (lAssociazione che allinterno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) e Bain & Company, presentata nel corso di un evento a Roma promosso dallAssociazione in occasione del 60esimo anniversario dalla sua costituzione. Lanalisi approfondisce annualmente le principali modalità di spostamento degli italiani e analizza le ragioni dei trend in atto. Lindagine annuale registra un forte salto in avanti dellauto come mezzo di spostamento ricorrente (dal 72% delle risposte nel 2023 all80% del 2024, era al 69% delle preferenze nel 2020). Resta stabile il trasporto pubblico locale, utilizzato in maniera ricorrente da quasi un italiano su 2 (48%), mentre segnano un calo le altre forme di mobilità per uso occasionale, come scooter, vehicle sharing, monopattino e taxi. Gli italiani, pur usando di più lauto, non ne comprano una nuova, preferendo lusato o il «fine vita» dellattuale. Secondo lo studio la quota dei consumatori che nel 2024 non ha neanche considerato lacquisto di unauto nuova è salita di ben 5 punti percentuali in un solo anno (dal 57% del 2023 al 62% del 2024), a conferma del senso di disorientamento creato dalle normative nazionali ed europee e dallaumento dei prezzi. Gli effetti diretti e tangibili di queste scelte non possono che tradursi in una contrazione del mercato e nellaumento delletà media del parco circolante. Laumento elevato dei prezzi e la forte instabilità economica legata al contesto globale allontanano il consumatore da un bene costoso come lauto. La possibilità di avere motori green o sistemi di guida avanzati non può nulla contro la realtà del potere dacquisto: quasi 2 italiani su 3 hanno annullato o posticipato lacquisto in attesa di un calo dei prezzi (32% del campione) o per problemi di reddito (33%). Il fattore prezzo è talmente rilevante che rappresenta anche il primo motivo (35%) per cui viene scelta oggi unauto nuova cinese/asiatica. Lo studio mostra una sostanziale stabilità nel mix delle marche considerate per lacquisto di unauto nuova: il 42% degli italiani continua a preferire un brand europeo, il 23% è pronto ad aprirsi allofferta cinese. La qualità percepita della vettura non sembra più essere un ostacolo allacquisto delle auto provenienti da Oriente, che vengono scelte dal 30% per la qualità percepita e dal restante 35% per altri motivi (che includono perché consigliata, perché conosco bene il concessionario, etc). Un focus innovativo della survey mette in relazione il reddito delle famiglie italiane con il prezzo medio delle auto. Il prezzo medio di unauto in Italia è aumentato del 52% (da 19mila a 30mila euro) dal 2013 (a parità di mix) a oggi, mentre nello stesso lasso temporale i redditi familiari sono cresciuti solo del 29% (da 29mila a 38mila euro). Il disaccoppiamento nel tasso di crescita di questi due valori è iniziato nel 2020, fino a quel momento prezzi e redditi segnavano aumenti molto simili (mediamente del 12%-14%). ''I crescenti costi dellauto, come testimonia questa ricerca, stanno rendendo questo bene sempre meno accessibile ad ampie fasce di consumatori, che preferiscono tenere la propria vettura in attesa di tempi migliori o di valutare formule alternative, economicamente più sostenibili, ha commentato il presidente Aniasa Alberto Viano a margine della presentazione. Il noleggio si conferma oggi, anche per i privati, uno strumento di democratizzazione allauto, che rende possibile attraverso un canone mensile, più accessibile, utilizzare una vettura di ultima generazione, a ridotte emissioni e dotata dei più avanzati sistemi di sicurezza. Oggi sono oltre 170.000 i privati (con e senza P.Iva), che hanno scelto di rinunciare allacquisto dellauto per affidarsi al noleggio'', ''I dati di questanno confermano che lauto resta centrale nella mobilità quotidiana degli italiani, ma anche che il mercato si sta trasformando in profondità. Lincremento dei costi e lincertezza economica stanno ridefinendo le priorità di consumo: non è linteresse per la mobilità privata a diminuire, ma la possibilità reale di accedere a unauto nuova. Si rafforza così una nuova normalità fatta di veicoli mantenuti più a lungo, attenzione al prezzo e apertura a soluzioni non tradizionali, come lusato o il noleggio. È fondamentale che il settore sappia rispondere a queste esigenze in modo flessibile'', conclude Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile italiano automotive di Bain & Company.